Tesla ha annunciato ieri al mercato i risultati finanziari 2016 parlando anche delle prospettive 2017, non limitandosi al settore delle auto elettriche ma dando interessanti numeri anche sulla parte delle gestione energia: generazione e accumulo.
Il fatturato annuale ha superato i 7 miliardi di dollari (di cui quasi 2,3 solo nell’ultimo trimestre), in forte crescita (+73%) rispetto ai circa 4 del 2015. Circa 6,3 miliardi provengono dalla vendita di automobili (di cui 5.5 per vendita e 0.7 per leasing) mentre dai business legati ai prodotti di generazione e accumulo di energia (segmento in forte crescita) e ai servizi sono arrivati circa 800 milioni.
In crescita la produzione di auto
Nel primo semestre 2017 Tesla prevede di vendere complessivamente tra 47.000 e 50.000 Model S e Model X, con una crescita del 61-71% rispetto al primo semestre 2016.
Nel settore dello storage sono stati installati accumulatori per complessivi 98 MWh nell’ultimo trimestre 2016; nello stesso periodo, grazie all’acquisizione di SolarCity, si sono installati 201 MW di capacità fotovoltaica.
Sui conti pesano ancora le perdite, ma il trend è in miglioramento
In questa fase iniziale di forti investimenti e crescita Tesla è tuttora in perdita, per circa 700 milioni, ma il trend è in via di miglioramento (anche se non velocemente quanto avrebbero sperato gli analisti).
In forte aumento la disponibilità di cassa, a 3,3 miliardi (214 milioni provenienti dall’acquisizione SolarCity), di cui l’azienda avrà bisogno anche per i forti investimenti previsti nel 2017 per consentire l’inizio della produzione di massa della Model 3.
Tesla prevede consistenti investimenti nel 2017
Tesla prevede infatti di investire tra i 2 e i 2.5 miliardi di dollari nel primo semestre. Solo nel quarto trimestre 2016 sono stati investiti per le stesse ragioni 552 milioni. Per quanto, grazie ai fondi disponibili, non sia prevista la necessità nel 2017 di fare ricorso al mercato per supportare gli investimenti, Tesla si riserva di decidere di farlo per assicurarsi una adeguata riserva e ridurre i rischi.
L’azienda sta anche negoziando con i fornitori dei termini più favorevoli per i pagamenti, con scadenze vicine o anche successive al lancio della Model 3.
Le Gigafactory aumentano e si pensa al sito in Europa
Per quanto riguarda gli impianti, quello di cui Tesla è divenuta proprietaria attraverso l’acquisizione di SolarCity è stato ufficialmente ribattezzato GigaFactory 2.
Le future GigaFactory, fra cui quella prevista in Europa e forse una in Asia, si chiameranno quindi GigaFactory 3, 4 e 5; Tesla ha detto che entro il 2017 deciderà l’ubicazione definitiva di almeno di due di esse.
Secondo Elon Musk il mondo avrebbe bisogno dell’equivalente di 100 GigaFactory per produrre abbastanza batterie da attuare la svolta definitiva verso l’energia sostenibile.
Interessante la notizia che i clienti Tesla Model S e X hanno deciso di sfruttare l’opzione buyback (che impegna il costruttore a ricomprare i veicoli usati a un prezzo garantito) in meno del 3% dei casi. In ogni caso queste e altre attività hanno concorso ad aumentare i ricavi da Servizi.
Sono in corso importanti investimenti per adeguare la capacità della rete di servizi e assistenza al previsto lancio della Model 3, che comporterà un drastico aumento del numero di clienti da seguire.
Fortemente ridotti, già a fine 2016, i tempi di attesa anche per le riparazioni dei modelli attuali: grazie a un raddoppio del numero di auto trattabili ogni giorno rispetto al primo trimestre 2016 il tempo d’attesa per un intervento di assistenza si ridurrà a 1 giorno entro marzo 2017.
Molto interessante però l’affermazione fatta dall’azienda secondo cui l’80% delle riparazioni che la rete di assistenza deve eseguire sono talmente semplici da poter essere fatte senza portare il veicolo in officina (cosa che non ci stupisce affatto data l’estrema semplicità tecnica intrinseca della piattaforma di un’auto elettrica e l’assenza, in un’auto elettrica, di una lunga serie di componenti complicate e soggette a guasti, tipiche invece delle auto termiche). Tesla ha quindi deciso di espandere la sua organizzazione mobile in grado di effettuare riparazioni a domicilio o presso gli uffici dei clienti.
Per quanto riguarda l’evoluzione tecnica dei prodotti attuali Tesla ha ricordato il record mondiale di accelerazione sulle 0-60 miglia orarie (circa 0-100 km/h), a soli 2.275 secondi, meglio di qualsiasi auto di produzione, termiche incluse, che è tornato appannaggio della Model S P100D, fra l’altro grazie a un semplice aggiornamento software, dopo un breve periodo in cui la palma di auto elettrica più scattante le era stata strappata dalla Faraday FF91.
Il nuovo Autopilot continua a incamerare dati ed esperienze
Menzionato anche Autopilot, per il quale è stata introdotta a fine 2016 una nuova piattaforma hardware che tenendo anche conto della continua espansione della flotta Telsa circolante significa che il costruttore è in posizione di vantaggio per l’evoluzione futura del sistema, grazie all’imponente raccolta di dati e “esperienze” di guida fatte dal sistema, cosa che permetterà di accelerare ulteriormente l’evoluzione di Autopilot.
Nel primo trimestre 2017 Tesla ha cominciato a diffondere over-the-air aggiornamenti software alle sue vetture in circolazione, senza nemmeno un passaggio in officina, per migliorare le prestazioni e la sicurezza; l’ente americano per la sicurezza del traffico NHTSA ha affermato che l’incidentalità dei veicoli Tesla è calato quasi del 40% dopo che è stata installata la funzione Autosteer.
La rete di stazioni Supercharger in Nordamerica sarà raddoppiata nel corso del 2017. Aperto anche un centro consegna veicoli a Hong Kong.
In rampa di lancio la Tesla Model 3 e l’assistenza più efficiente
Novità anche sul fronte della Model 3. La preproduzione di prototipi è partita a inizio anno, sono stati effettuati i primi crash test con esito positivo e l’azienda assicura che procedono come da programma gli accordi con i fornitori e le installazioni di macchinari per la produzione presso la GigaFactory 1 e nell’impianto di Fremont, per iniziare la produzione di massa a luglio 2017.
I volumi cresceranno regolarmente fino a raggiungere oltre 5.000 veicoli a settimana entro il quarto trimestre 2017, mentre nel corso del 2018 si raggiungerà una capacità di 10mila veicoli alla settimana (in linea con l’obiettivo di vendere mezzo milione di Model 3 all’anno).
Per la produzione della vettura sarà importante l’acquisizione della società tedesca Grohmann Engineering, effettuata a gennaio. L’azienda è specializzata in metodi di produzione altamente automatizzati che Tesla conta di applicare nella fase iniziale della produzione della Model 3.
È confermato che la Model 3 userà le nuove batterie 2170 che la GigaFactory produrrà anche per i prodotti storage (PowerPack e PowerWall, ora di seconda generazione con il doppio della densità volumetrica di energia).
Novità su accumulo e storage di energia
Sul fronte dei sistemi di energy storage e di generazione solare, in cui la strategia industriale si basa su acquisizione SolarCity e partnership con Panasonic, interessanti annunci sul Solar Roof per abitazioni (che sarà competitivo con un tetto tradizionale pur di tener conto dell’energia generata).
Sul caso del sistema da 20 MW di generazione e 80 MWh di accumulo installato in California, installato in 90 giorni dall’ordine, e su quello dell’installazione da 1.4 MW di pannelli e 6 MWh di accumulo realizzata nell’isola di Ta’u, nelle Samoa americane, che coprirà in modo sostenibile quasi il 100% del fabbisogno energetico dell’isola.
Un progetto è in corso anche nelle isole Hawaii, a Tauai, anche qui per rimpiazzare generatori tradizionali con pannelli fotovoltaici abbinati con sistemi di accumulo. L’azienda si aspetta di generare 500 milioni di cassa dal business solare entro il 2019.
Qui di seguito il documento diffuso da Tesla agli analisti sui risultati finanziari 2016.
TSLA Update Letter 2016-4Q by Fred Lamert on Scribd
“Elon Musk describing the Tesla Gigafactory”
by
Steve Jurvetson
is licensed under
CC BY 2.0