Il progetto europeo Fastest si ripropone di ridurre i tempi e i costi di produzione delle batterie di almeno il 20%, minimizzando anche il numero di test sperimentali e i costi dei materiali associati. Il progetto, promosso nell’ambito di Horizon Europe, mira a sostituire le metodologie sperimentali tradizionali, lunghe e costose, con l’uso di gemelli digitali per velocizzare i test e l’integrazione.
Comau è attivamente coinvolta nel consorzio multinazionale e multidisciplinare che si occupa di questo filone per uso sia automobilistico, sia stazionario. In particolare, Comau si concentrerà sull’ottimizzazione della strategia di digitalizzazione e sull’integrazione della sua avanzata piattaforma IoT, In.Grid, per analizzare i dati del gemello digitale. Questo permetterà uno scambio di informazioni più efficace con l’ambiente virtuale, accelerando ulteriormente il time-to-market per i produttori di batterie. Dopo la convalida dell’impianto, Comau avrà anche un ruolo chiave nell’industrializzazione del processo, collaborando con centri di ricerca, università, operatori del settore e produttori di celle.
Comau, azienda di Stellantis, è anche coinvolta in tre dei principali consorzi europei per le batterie, avendo aderito alla European Battery Alliance (Eba), alla Batteries European Partnership Association (Bepa) e alla European Technology and Innovation Platform (Etip) già all’inizio del 2021. È inoltre partner di Upcell – European Battery Manufacturing Alliance, che sostiene la creazione di una catena del valore integrata europea per lo sviluppo e la produzione di batterie elettriche.
L’impegno di Stellantis nelle batterie
Le batterie sono un punto nodale dell’elettrificazione delle infrastrutture di auto, edifici e rete elettrica. Stellantis ha puntato molto sulle gigafactory in costruzione con Samsung negli Usa ed con LG in Canada. Nel settembre 2023 Stellantis ha inaugurato un Battery Technology Center da 40 milioni di euro realizzato nel complesso industriale di Mirafiori (TO) per testare e sviluppare i pacchi batteria per veicoli elettrici che andranno ad alimentare i futuri prodotti della gamma Stellantis. Con 8.000 metri quadri e 32 celle climatiche, il Battery Technology Center è il più grande in Italia e uno dei più importanti in Europa.
L’accordo siglato con Foxconn nel 2021, che sembrava preludere a anche batterie a stato solido, ha invece portato ad un’azione nel mondo dei chip per l’automotive. A partire dal 2026, la joint venture paritetica SiliconAuto si occuperà della progettazione e della vendita di prodotti a semiconduttore all’avanguardia per gli operatori dell’industria automobilistica, inclusa Stellantis.
L’azienda ha recentemente concluso svariati accordi, uno con la cinese Catl per le Lfp, l’altro negli States con Factorial per lo stato solido, un terzo con la cinese Lyten per la chimica litio-zolfo e un quarto con la francese Tiamat per gli ioni di sodio. Per motivi sconosciuti, invece, non pare coinvolta nel progetto svedese NorthVolt, nel quale invece sta pesantemente investendo la Germania (Stato ed aziende).
Vendita di auto e di aziende
Stellantis ha appena annunciato la piattaforma Stla Large per la produzione di elettriche medioalte, una delle quattro piattaforme su cui saranno prodotti i veicoli elettrici del gruppo. In Italia purtroppo l’azienda produce sempre meno auto, un punto che anche a livello governativo si cerca di affrontare -in quanto legato anche alla produzione di acciaio- magari con l’introduzione in Italia di un nuovo produttore di auto. Comau, che già di suo è un gruppo di aziende, vale circa 2 miliardi di euro. Più volte, negli ultimi anni, Stellantis ha ventilato la possibilità di cedere questo polo mondiale dell’innovazione robotica.
Sostenibilità ed industria
Il programma Dare Forward 2030, presentato da Stellantis nel marzo 2022, prevede l’azzeramento delle emissioni di carbonio entro il 2038. Dal punto di vista produttivo punta entro il 2030 al 100% di veicoli elettrici in Ue e del 50% negli Usa.