James Dyson ha rivoluzionato la tecnologia domestica grazie al suo motore elettrico digitale, da lui definito ciclonico e in continua miniaturizzazione. Gli oltre 2.000 giri al secondo lo rendono ideale per moltissimi usi ed infatti l’imprenditore ci ha fondato un impero per le appliances di casa.
Però se hai un motore elettrico e una batteria, con questi due elementi puoi farci molte altre cose. Per fare un esempio, un’auto elettrica. Dyson ci ha provato, investendo 600 milioni di dollari provenienti dalle sue capaci tasche, ed ha fallito, non riuscendo a far scendere il costo del suo prototipo nella fase di produzione con fabbriche robotiche.
Nonostante questo smacco, lo know-how di Dyson è cresciuto a dismisura. Ora l’ingegnere si dichiara pronto a sfruttarlo nei due campi nei quali ha più imparato: la robotica e le batterie.
La batteria per auto di Dyson avrebbe un’autonomia molto maggiore di quelle al momento in commercio. Già oggi, alimenterebbe un’auto pesante come il suo prototipo per circa mille chilometri. Nulla è finora trapelato sui dettagli tecnici di questo elemento che sembrerebbe decisamente difficile da realizzare, se non con volumi e pesi oggi non accettabili in EV sempre più leggeri. Per potersi fare un’idea servono dati, prototipi e possibilità di produzione in serie.
Punto di svolta per le industrie Dyson
L’annuncio, certamente di quelli importanti, arriva in un periodo particolarmente importante per impostare il futuro industriale di Dyson, che ha sempre cercato nuove forme di business.
Gli ultimi tempi sono stati molto pesanti per Dyson. Dopo il fallimento dell’auto (2019) c’è stato il rifiuto del Governo inglese a fargli produrre i respiratori polmonari (2020), nonostante lo stato di necessità dettato dal Covid. L’industriale sta ora spostando il suo quartier generale a Singapore.
L’annuncio di un enorme investimento in settori in fortissima crescita è evidentemente un passo necessario per proiettarsi verso il futuro singaporegno.