Il mondo sta cambiando e richiede competenze e formazione, elementi essenziali per cogliere anche in Italia le opportunità industriali della mobilità elettrica. Motus-E, che già da tempo collabora con E-Mobility, la Rete di Scuole per la mobilità sostenibile, aumenta l’impegno nell’offerta formativa di Istituti tecnici, professionali, ITS e non solo. L’obiettivo è fornire una preparazione adatta a sfruttare pienamente il nuovo potenziale occupazionale della e-mobility: la Rete conta già quasi 50 istituti in 16 Regioni.
L’annuncio arriva dalla Fiera Didacta Italia svolta a Firenze. Motus-E e la Rete hanno illustrato una serie di progetti congiunti per mettere la scuola al centro del cruciale processo di formazione nella trasformazione dell’ecosistema automotive. Uno sviluppo di nuove competenze che avrà come protagonisti gli studenti e chi lavora già nel settore ma è chiamato ad aggiornarsi.
Si tratta di un andamento poco noto della formazione nel nostro Paese. Ad esempio, ad aprile 2022 parlammo con il CEO di Enel-X Way, Elisabetta Ripa, della iniziativa Energia per crescere che prevedeva la formazione di 5.000 tecnici in due anni.
“Indipendentemente dalla decisione sul 2035, l’industria ha già fatto la sua scelta puntando sull’auto elettrica”, osserva il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, “e l’Italia deve farsi trovare pronta”. Vanno superati gli scontri ideologici, mettendo al centro il tema della formazione e di una riconversione industriale. Troppo spesso, infatti, finestre temporali ristrette e vischiosità burocratiche rendono impossibile per le scuole accedere a risorse che pure sarebbero nella loro disponibilità, frenando il processo di evoluzione di quello che deve essere un pilastro del futuro del Paese.
Tante Ilarie in rampa di lancio
Ilaria Gilardi è il caso di successo della formazione presso l’IIS Vallauri. Grazie alla sua qualifica non solo ha trovato lavoro nell’officina Garage Italia di Michele Quaglia (non a caso vicepresidente provinciale di Confartigianato Cuneo), ma anche la grande popolarità mediatica di una partecipazione al programma TV I soliti ignoti del 4 ottobre 2022. Inutile dire che i concorrenti non hanno compreso la sua qualifica, nonostante un indizio chiaro (“Ci sono dei parametri che devono essere rispettati”).
Tornando al piano, a fare da trait d’union c’è una più stretta cooperazione tra industria e scuola. Si punta a garantire una preparazione sempre più mirata, utile sia a entrare nel mondo del lavoro, sia al reskilling di chi un impiego lo ha già. Alcuni dei progetti raccontati a Didacta hanno anche attinto ai fondi Pnrr Scuola 4.0 per realizzare laboratori funzionali per la scuola alla mattina e per il reskilling al pomeriggio. Un prossimo passo potrebbe essere la creazione di un percorso didattico nazionale ufficiale e sempre più esteso.
In arrivo l’estensione alla realtà aumentata
“Il prossimo anno sperimenteremo anche un ‘laboratorio digitale’ allargato a tutti gli istituti del corso nazionale per Tecnico di progettazione, gestione e manutenzione dei sistemi di mobilità sostenibile, con attività in realtà aumentata e realtà virtuale”, ha spiegato Paolo Cortese, presidente della Rete di Scuole per la mobilità sostenibile ma anche dirigente scolastico IIS Vallauri di Fossano (CN).