All’86 edizione del Salone dell’auto di Ginevra Kia ha presentato due modelli che hanno destato un certo interesse: il crossover ibrido Niro e la berlina Optima ibrida plug-in.
Annunci che porteranno il costruttore coreano a puntare su un mercato, quello dell’ibrido, in cui i numeri stanno diventando sempre più interessanti: in crescita costante da 5 anni con una previsione di 700mila unità vendute entro il 2020.
Del resto è da 7 anni che le vendite di Kia nel mondo crescono ininterrottamente e sono 11 i modelli green che Kia vuole introdurre sul mercato entro il 2020, con un ruolo cruciale per l’Europa.
Kia Niro, il primo crossover ibrido
Kia Niro, che sarà disponibile a partire dall’estate 2016, mostra un design apprezzabile, ma soprattutto abbina alle prestazioni tipicamente elevate di una vettura destinata a terreni impegnativi tutto l’aiuto possibile proveniente dalla tecnologia Hybrid, con un risultato apprezzabile anche dal punto di vista delle emissioni inquinanti, che si attestano sotto i 90 g/km di CO2.
Il motore elettrico montato a bordo è un 32 kW e il pacco batteria a ioni di Litio da 1.56 kWh è il più leggero ed efficiente tra quelli utilizzati fin qui da Kia, con un peso che non supera i 33 kg.
Kia Optima, la berlina anche in opzione ibrida plug-in
La Kia Optima, invece, è una berlina già presente su diversi mercati anche in versione ibrida (leggete nostro articolo del 2013 quando fu utilizzata da Beppe Grillo) e che ora viene presentata con un modello ibrido plug-in che sarà disponibile in Europa a partire dall’autunno 2016.
L’autonomia in full electric dichiarata è di 54 km, e le emissioni obiettivo del team di sviluppo di Kia è di arrivare a 37 g/km di CO2. L’Optima plug-in è equipaggiata con un pacco batteria agli ioni di litio da 9.8 kWh e un motore elettrico da 50 kW.