Quante colonnine di ricarica per auto elettriche ci sono in Italia a fine 2020

Un rapporto di Motus-e fa il punto sui numeri dell'installazione di colonnine di ricarica in Italia, vediamo quali sono gli aspetti salienti

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numero colonnine di ricarica italia

Una panoramica della situazione italiana sullo stato attuale della rete italiana dei punti di ricarica per veicoli elettrici presenti in Italia la possiamo rilevare dal report recentemente pubblicato da Motus-e, con velocità alla quale si sta espandendo. Qui di seguito una sintesi accompagnata da qualche elaborazione eseguita a partire da questi e altri dati, con interessanti conclusioni non immediatamente evidenti dal report originale.

Il numero di colonnine di ricarica installate in Italia e il parco di veicoli circolante

  • a fine 2020 si contavano in Italia 9.709 impianti di ricarica con 19.324 punti di ricarica totali.
  • Alla fine del 2020, risultavano complessivamente in circolazione in Italia 99.257 fra elettriche pure e plug-in hybrid (di queste, le elettriche pure sono circa il 60%). Nel solo 2020 ne sono state vendute 59.875, con un fortissimo aumento rispetto al 2019 in cui ne erano state vendute 17.034, o il 2018 in cui ne erano state vendute poco più di 9.000. La tendenza va verso un pareggio fra Plug-in ed elettriche, forse già quest’anno.
  • Oltre il 77% di tutte le auto plugin ed elettriche oggi in circolazione in Italia è stato immatricolato negli ultimi 2 anni.
  • Dato che queste due categorie di veicoli sono quelle per le quali occorrono punti di ricarica, riveste particolare rilevanza il rapporto fra auto in circolazione e punti di ricarica, che a livello medio nazionale è di 5.13 auto per punto di ricarica.

Che tipo di colonnine sono state installate in Italia

  • gli impianti pubblici italiani sono quasi tutti del tipo dotato di 2 punti di ricarica. Infatti il rapporto fra numero di impianti e numero di punti di ricarica è di 1,99 a livello nazionale, con una punta di 2,15 in Lombardia e un minimo di 1,91 in Campania. Sono pressochè inesistenti, in sostanza, impianti in grado di gestire la ricarica simultanea di più di 2 veicoli. In pratica è come se la quasi totalità degli impianti in Italia fossero colonnine isolate del tipo a doppia presa, con le rare eccezioni concentrate per lo più in Lombardia. (Lo studio ha preso in considerazione solo punti di ricarica che garantiscono “un accesso non discriminatorio a tutti gli utenti“, il che esclude le stazioni Supercharger a cui possono ricaricarsi solo le Tesla – con qualche eccezione, come i Destination Charger della nuova installazione di Arese che sono aperti a tutti e, per ora, anche gratuiti).
  • Gli impianti pubblici italiani si trovano per l’80% su suolo pubblico e per il 20% su aree private aperte al pubblico.
  • Ben il 96% dei punti di ricarica pubblica sono in corrente alternata. Gli impianti fast DC sono appena il 4% (erano il 3% nel 2019).

Densità ed equilibrio territoriale degli impianti

Se a livello di tipologia di impianto (rapporto punti di ricarica/impianti) la situazione è alquanto omogenea fra le Regioni, vi sono invece notevoli disparità se si rapporta il numero di punti e impianti con la popolazione e con il parco circolante:

  • In rapporto al numero di automobili (con qualunque tipo di propulsione) in circolazione, la Regione con più punti di ricarica è la Valle d’Aosta, in cui troviamo un punto di ricarica per ogni 650 automobili, seguita dal Trentino-Alto Adige con un punto ogni 1.282 auto e dal Piemonte con 1.435. All’estremo opposto la Sicilia, con 4.017 auto per punto di ricarica, e la Campania con 6.773.
  • In rapporto al numero di abitanti, troviamo in testa di nuovo la Valle d’Aosta con un punto di ricarica ogni 381 abitanti, seguita dal Trentino-Alto Adige con 1.175 abitanti per presa e dal Piemonte con 2.120. In coda alla classifica la Sicilia con 5.950 e la Campania con 11.063.
  • Le infrastrutture di ricarica si trovano per il 57% nel Nord Italia, per il 23% al Centro e il 20% per tutto il Sud e le Isole.
  • Le Regioni che nel 2020 hanno incrementato più velocemente i punti di ricarica sul proprio territorio sono state la Valle d’Aosta, che li ha triplicati, e il Friuli-Venezia Giulia e la Campania, che li hanno raddoppiati.
  • Nel 2020 la quota maggiore di auto plug-in ed elettriche è stata venduta nel Nord-Est (36,3%). Tuttavia in quest’area è presente solo il 25.2% dei punti di ricarica italiani. Viceversa, nelle Isole la quota di immatricolazioni è stata del 2,6%, contro un 7.3% di punti di ricarica, una quota quasi tripla. Al Sud il venduto è stato del 4,5% e gli impianti sono il 10,4% del totale nazionale, con una quota quasi doppia. In equilibrio la situazione al Centro (25,8% del venduto, 24,8% degli impianti) e leggermente più favorevole quella del Nord-Ovest (30,8% del venduto, 32,3% degli impianti).

Velocità di sviluppo della rete

  • Il tasso di crescita del numero di impianti e punti di ricarica è stato del 41% nel 2020.
  • Ma nello stesso periodo, l’incremento delle vendite di plug-in ed elettriche pure è stato di ben il 251%, un tasso di crescita 6 volte superiore a quello del numero di punti di ricarica pubblici. Questo squilibrio dovrebbe essere affrontato subito e con decisione, dato che occorre molto più tempo per installare colonnine che per vendere veicoli. Gli incentivi dovrebbero andare sia alle auto sia all’infrastruttura di ricarica, con un mix percentuale più spostato su quest’ultima. L’accelerazione da questo punto di vista dovrebbe essere massima nel Nord-Est, l’area in cui si registra attualmente il maggior squilibrio a livello nazionale fra auto acquistate e numero di punti di ricarica.

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