Se con gli incentivi introdotti nel 2019 il mercato delle auto elettriche ha iniziato a muoversi anche in Italia, nei primi mesi del 2020, nonostante l’emergenza Coronavirus, le vendite di auto elettriche non si sono fermate, anzi hanno fatto segnare un +102% rispetto a un anno fa.
Se prendiamo i due segmenti di auto elettriche e dei veicoli commerciali, al primo posto troviamo rispettivamente Renault Zoe, con il 22,7% di quota di mercato e il Kangoo Ze, che tocca il 49,2%. A riprova di come i due progetti Ze (Zero Emission) del Gruppo Renault nati ormai 10 anni fa, e aggiornati via via, abbiano raggiunto ormai un grado di maturità consolidato, apprezzato da un pubblico sempre più vasto e prima scelta anche in ambito commerciale, con un gap che i concorrenti devono ancora colmare, ma non tarderanno, visto le tabelle di marcia soprattutto dei produttori tedeschi.
Renault Zoe non è solo la prima auto elettrica venduta in Italia, ma anche la prima in Europa, davanti a Model 3 e gli ultimi esemplari di Volkswagen eGolf, in attesa che da settembre arrivi sul mercato l’attesissima ID3. Se si guardano i soli numeri di giugno, Zoe in Europa
La strategia di elettrificazione di Renault: in arrivo Twingo Ze e Dacia Spring
Presto la Renault Zoe sarà affiancata da altre auto elettriche, che amplieranno la gamma Ze entro il 2022, anno in cui sarà presentata anche la nuova versione che porterà la già interessante autonomia della ZE50 a toccare i 500 km. Mentre si guarderà a un pubblico più vasto e attento al prezzo con le due grosse novità che sono la Twingo Ze, attesa entro fine anno e la Dacia Spring, in arrivo per il 2021.
La prima auto elettrica che non deriva da un progetto specificatamente pensato per l’elettrico è la Twingo Ze, una citycar in grado di arrivare a 270 km di autonomia, attesa entro fine anno.
La seconda invece porta la filosofia Dacia nel mondo dell’auto elettrica, un buon compromesso per quanto riguarda qualità prezzo, un po’ quello che fu la presentazione di Dacia Logan nel mondo dei termici. Non sono stati rilasciati dettagli sul prezzo e dovremo aspettare il 2021 per vedere Dacia Spring in strada.
Al lavoro sulle batterie del futuro
Si sa che la sfida produttiva sull’auto elettrica si gioca in particolare su un componente fondamentale, quasi assente su un veicolo termico: la batteria e non è un caso se Tesla ha sviluppato la sua Gigafactory anche come sito di assemblaggio e produzione di batterie, in collaborazione con Panasonic negli Usa.
La scelta di Renault, condivisa da quasi tutti i produttori di automobili, è quella di affidarsi a un produttore di batterie, per la maggior parte cinese, coreano o giapponese. Nel caso del costruttore francese l’accordo è con Lg-Chem. Ma in Europa si stanno investendo ingenti somme per una produzione svincolata dai giganti asiatici.
“Siamo interessati allo sviluppo di batterie più efficienti, economiche e sicure -dice Gilles Normand, direttore Veicoli Elettrici e servizi di mobilità del Gruppo Renault-. L’apertura del sito in Polonia di Lg ci consentirà di avere una “filiera” più corta. Ma per l’Europa recuperare il ritardo sulla generazione attuale di batterie è un compito arduo, per questo pensiamo alla prossima generazione, allo stato solido, che attualmente è nella fase di ricerca, e non ha ancora raggiunto una fase di produzione industriale che possa far scendere i costi. Siamo impegnati con il governo francese a sostenere i costi della ricerca”.