Il successo commerciale della Tesla Model 3 non è certo una novità. Come pure non è una notizia il fatto che siano in continua crescita le vendite complessive delle auto elettrificate – comprendendo sia le full electric, sia le più diffuse ibride di varia gradazione (mild, full, plugin). In alcuni importanti mercati, addirittura, hanno già superato le vendite delle diesel.
In particolare va rilevato che si stanno impennando le vendite delle auto full electric, con una crescita forse oltre le aspettative. Fra di loro, la gamma Tesla ha una posizione di preminenza. Il dato è chiaro a livello planetario, dato che il 2021 si chiuderà con quasi 1 milione di Tesla vendute, e altrettanto a livello delle singole aree continentali. Anche l’Europa è compresa, nonostante su questo mercato la Model Y, un best seller annunciato, sia disponibile solo da poco tempo. Inoltre, per ora viene importata dalla Cina anziché essere prodotta localmente: la Gigafactory di Berlino, ancora in attesa di superare gli ultimi step autorizzativi, sta per iniziare la produzione e le vendite potrebbero partire a inizio 2022.
Tesla vince nei mercati core
L’impennata è addirittura più decisa in alcuni mercati “non core“, altamente specifici e sicuramente deformati da generosissimi incentivi fiscali strutturali, come la Norvegia. Nel Paese scandinavo, che non aderisce all’Unione europea, negli scorsi anni a turno la Model S, la e-Golf, la Model 3 e la Audi e-Tron) primeggiarono nella classifica generale delle auto vendute, senza distinzioni di motorizzazione.
Si sarebbe potuto pensare che certe cose potessero accadere solo in mercati piccoli e facilmente influenzabili da politiche fiscali o fenomeni contingenti, ma successivamente abbiamo visto la Tesla Model 3 andare in testa alle vendite mensili assolute (tutte le motorizzazioni) di mercati “core”, tutt’altro che marginali, come quello del Regno Unito.
Ma che un’auto elettrica potesse diventare l’auto in assoluto più venduta in Europa, e che questo accadesse così presto, e che infine riguardasse un’auto, la Tesla Model 3, non certo low cost e per giunta prodotta fuori dal continente europeo, questo forse non tutti se lo aspettavano! Di sicuro i car maker europei speravano non accadesse, preoccupati di perdere una leadership costruita in decenni.
La Germania rischia tanti licenziamenti
E invece è successo. Nel mese di settembre 2021, la Tesla Model 3 ha venduto in Europa occidentale 24.591 esemplari. Nello stesso mese, la seconda in classifica (Renault Clio) ha venduto 18.264 unità. La terza, Dacia Sandero, 17.988. Solo quarto il primo modello Made in Germany: la Golf VIII ha venduto 17.505 pezzi. A sorpresa, la Golf è tallonata dalla Fiat 500 con 16.349 esemplari. A seguire, Opel Corsa, Peugeot 2008, Hyundai Tucson, Peugeot 208, Renault Captur.
Colpisce, in questa classifica, la presenza inaspettatamente scarsa di modelli del Gruppo Volkswagen: solo 1, la già citata Golf. Stellantis ne piazza ben 4, Renault 3, Hyundai 1. La produzione tedesca corre qualche rischio in più, almeno sul breve periodo. La crisi porta licenziamenti e certamente nessuno vorrebbe licenziare decine di migliaia di dipendenti. Secondo una recente dichiarazione del CEO del gruppo Volkswagen, che ha suscitato reazioni e risvegliato preoccupazioni, per reggere la concorrenza dei “nuovi” car maker specializzati in auto elettriche si potrebbe arrivare anche a 30mila posti in meno.
Ma in testa alle vendite europee c’è ora la Tesla Model 3, che ha stabilito i seguenti primati storici:
E’ la prima auto elettrica di sempre a occupare la prima posizione in classifica dei modelli più venduti in Europa.
E’ il primo modello di sempre, con qualunque tipo di motorizzazione, prodotto fuori dall’Europa, a occupare il primo posto in classifica dei modelli più venduti in Europa.
E’ anche il caso di sottolineare che il primo posto in classifica non è stato ottenuto grazie al basso prezzo, dato che non si tratta di un modello ultraeconomico, bensì di una berlina premium di segmento D.
Tempi commerciali e filiera sotto controllo
C’è da chiedersi quali siano i motivi di questo successo, atteso ma certamente anticipato rispetto alle previsioni, Sicuramente la politica Tesla di concentrare le forniture ai mercati export sull’ultimo mese di ciascun trimestre, anziché spalmarle uniformemente sui vari mesi, ha amplificato il fenomeno. Un ulteriore problema che può avere rallentato produzione e vendite dei car maker europei tradizionali è il noto problema di difficoltà di approvvigionamento di chip e semiconduttori. Anche su questo Tesla, organizzata in modo totalmente diverso, è stata in grado di riprogettare in house le componenti elettroniche e informatiche dei suoi veicoli grazie alle competenze al proprio interno, in modo tale da adattarsi rapidamente a un cambio di fornitori. Ha quindi sicuramente sofferto meno, dato che il Q3 2021 è stato da record per produzione e consegne. Nuovi record sono in arrivo, visto che in Texas e in Germania ci sono 2 Gigafactory quasi pronte, che a brevissimo inizieranno a produrre.
Decisamente si tratta di campanelli d’allarme importanti per i costruttori europei… e anche un segnale agli scettici rispetto all’auto elettrica.