Stellantis ha annunciato di aver firmato contratti del valore di 10 miliardi di euro (11,2 miliardi di dollari) fino al 2030 con i produttori di semiconduttori per garantire l’afflusso di chip essenziali per i veicoli elettrici e le funzioni di calcolo ad alte prestazioni.
In sé l’annuncio non dice molto, se non l’importo complessivo a fronte d’un forte impegno. Secondo la Reuters i produttori di chip coinvolti sono le europee Infineon (probabilmente per il silicon carbide) ed NXP Semiconductors (comunicazioni), oltre alle statunitensi onsemi e Qualcomm (probabilmente per la parte infotainment e guida autonoma).
Stellantis diversifica gli approvvigionamenti
Un elemento interessante del nuovo approccio è la diversificazione negli approvvigionamenti. Avere alternative è una strada che Tesla aprì per prima. “Abbiamo centinaia di semiconduttori molto diversi”, ha dichiarato Maxime Picat, responsabile acquisti e supply chain di Stellantis; “abbiamo costruito un ecosistema completo per mitigare il rischio che un chip mancante possa fermare la produzione.”
Va fatta notare la condizione dei tassi di cambio. L’attuale rapporto di 1$ per 0,8905 euro è favorevole all’euro. Questo significa che per Stellantis, una società con sede nell’Unione Europea, l’acquisto di semiconduttori da aziende basate in dollari potrebbe essere meno costoso rispetto a periodi in cui il dollaro è più forte.
Stellantis aveva annunciato azioni specifiche sui chip a fine 2021, con una partnership non vincolante con Foxconn. L’obiettivo dichiarato fu una famiglia di semiconduttori costruiti su misura sia per Stellantis, sia per altri produttori.