Abbiamo provato in esclusiva la prima moto elettrica da enduro prodotta in Italia da Tacita. Ecco le nostre impressioni
Due parole per introdurre questa nuova rubrica di Green Start dedicata ai test su strada, in questo caso fuoristrada, vista la particolarità della moto.
Prima di tutto un ringraziamento a Tacita, l’azienda italiana che ci ha permesso di guidare in esclusiva il prototipo di quella che sarà la versione definitiva in esposizione, per la prima volta al mondo, al prossimo Eicma a Milano.
Crediamo nella mobiltà sostenibile, in particolare elettrica, e in Tacita abbiamo trovato passione, ricerca e creatività. Siamo pronti a crescere con voi! Buona lettura e visione.
Test esclusivo di Tacita T-Race
di Marcello Lo Vetere
Erogazione pronta, comando del gas preciso e grande piacere di guida in fuoristrada. Ma soprattutto rumore zero: giusto quello delle ruote tassellate che artigliano lo sterrato e il leggero ronzio della pompa dell’acqua e del motore elettrico da 24 kW (oltre 32 Cv) in tensione.
Sono queste le prime impressioni offerte dalla T-Race: l’enduro elettrica di Tacita, start up tutta made in Italy ideata da Pierpaolo Rigo e sviluppata ad Aosta nel complesso della Pépinière, l’incubatore d’impresa della Regione Val d’Aosta.
Anche la durata delle batterie (dichiarata tra i 30 e i 120 minuti nella versione light di questa prova, con due accumulatori di Litio Polimero da 167 Wh/Kg) è stata più che sufficiente. Infatti, dopo oltre un’ora in sella quasi sempre a ritmi impegnativi, il primo ad alzare bandiera bianca per la stanchezza è stato il pilota. In ogni modo, quando la batteria scende sotto una soglia minima, la T-Race attiva di default una funzione “Recovery”. In questa modalità la velocità si riduce alla stregua di una bicicletta, “andando pianissimo”, dice Pierpaolo Rigo, “ma permette di fare ancora qualche chilometro, consentendo al pilota di raggiungere un punto di ricarica”.
La moto provata è uno dei prototipi che Tacita sta affinando prima della presentazione ufficiale che avverrà all’Eicma dal 7 al 10 novembre a Milano. Presenta dunque rifiniture sommarie e una veste estetica “provvisoria” che permette ai tecnici di intervenire facilmente senza smontare sovrastrutture estetiche. Per questa ragione le immagini del video sono volutamente sfuocate e le inquadrature non si soffermano sui dettagli.
Il test si è svolto su due tracciati. Il primo era un veloce sterrato dal fondo compatto con tante curve di diverso raggio, condito da qualche pietra mossa e canali longitudinali. L’altro era un ripido passaggio nel bosco dal fondo scivoloso di vecchio fogliame e aghi di pino affrontato anche a velocità trialistica, sia in salita che in discesa.
Equipaggiata con cambio a 5 rapporti la T-Race entra subito in confidenza con l’endurista abituato alle moto con motore termico a 2 o 4 tempi. Merito, soprattutto, dell’acceleratore bene a punto che offre la giusta sensibilità tra apertura del gas ed effettiva potenza trasmessa al terreno. Solo nei passaggi più lenti si potrebbe chiedere ancora più modulabilità al comando. In ogni caso, sotto questo aspetto, è sembrata più a punto di moderne moto blasonate equipaggiate con acceleratore a comando elettronico ancora poco sensibile.
La T-Race offre due modalità di guida – Eco e Sport – selezionabili grazie a un pulsante a bilanciere sulla sinistra del manubrio, in prossimità del braccialetto della leva della frizione. In Eco la risposta dell’acceleratore (se fossimo su una moto a motore termico diremmo “la risposta al comando del gas”) è dolce e progressiva: non mette in difficoltà neppure il neofita che potrà avvicinarsi al motoalpinismo a basso impatto ambientale.
Naturalmente, al crescere delle pendenze e degli ostacoli da affrontare, la mappa Sport è quella che regala più soddisfazioni e divertimento. Selezionandola ci si ritrova alla guida di un mezzo che non ha nulla da invidiare a una enduro specialistica, votata al fuoristrada più cattivo ed entusiasmante. C’è anche il bottone che regola in due posizioni il freno motore in rilascio: una lascia la moto “scorrere” quasi come fosse in folle. L’altra, invece, “frena” la moto con più intensità.
Assolutamente di pregio anche il reparto sospensioni. Quelle di questa prova – tarate da Andreani per un pilota tecnico e veloce – erano molto scorrevoli e a punto ma richiedevano una guida decisa per rendere al meglio. Ma con opportune regolazioni più morbide potranno venire incontro agli amanti della guida più tranquilla.
Considerando che Tacita è tutta made in Italy non sarebbe male se aziende come Brembo o Marzocchi decidessero di partecipare all’investimento di Pierpaolo Rigo, endurista di lungo corso “Dakar” compresa.
La T-Race di questa prima presa di contatto, dicevamo, era in versione light, con due soli accumulatori (montati dove, grossomodo, si è abituati a trovare i convogliatori dei radiatori del raffreddamento a liquido). In questa configurazione il peso è attorno ai 150-160 kg. Quella con quattro accumulatori, invece (con gli altri due montati al posto in due “valigie” laterali posteriori) è sui 200 kg.
Non sono pochi ma in sella la massa non si avverte in modo eccessivo: sintomo che la distribuzione dei pesi è stata studiata con attenzione. In proposito Umberto Bossa, un amico di Pierpaolo Rigo presente alla prova, ha dichiarato “Dietro Tacita c’è un management cresciuto con moto a due tempi e poi a quattro tempi. Per questo quando hanno deciso di sviluppare la T-Race elettrica hanno cercato, prima di tutto, di non perdere le tipiche sensazioni di guida di una moto da fuoristrada specialistico”.
I dettagli tecnici della moto erano già stati anticipati in un precedente articolo su Green Start. In questa occasione Rigo ha perfezionato un concetto sulla durata delle batterie “Abbiamo testato 2.500 ricariche fino all’80% di capacità residua. A quel punto possono essere riconvertite nella T-Station: il carrello appendice equipaggiato con pannelli fotovoltaici che, oltre a fornire energia per la ricarica della moto, può fare da centrale fotovoltaica per alimentare le utenze domestiche o un bivacco in zone desertiche”.
Immagini di Gianni Pogliano – PoglianoImage.it
Pierpaolo Rigo ci parla di Tacita e della prima moto da enduro elettrica in Italia