Nel presentare la propria Gigafactory, il mega impianto in Nevada in cui saranno costruite le batterie delle auto Tesla, con l’inizio della produzione delle celle nel nuovo formato 2170, di cui abbiamo parlato qui, Elon Musk ha paragonato l’iniziativa di integrazione verticale di processo del nuovo impianto a quanto fatto un secolo fa da Ford nel suo enorme complesso River Rouge a Dearborn nel Michigan
River Rouge era un insediamento di 2.4 km per 1.6 km con 93 edifici e quasi 1.5 km2, con una rete ferroviaria interna, centrale elettrica propria e impianto siderurgico incorporato. L’impianto di Ford era in grado di convertire autonomamente materie prime in automobili complete, e negli anni ’30 vi lavoravano 100mila lavoratori.
Tutti i record della Gigafactory di Tesla
Anche la Gigafactory è destinata a stabilire dei record: ospiterà la più grande installazione di pannelli solari da tetto (70 MW), userà al 100% energia sostenibile con zero emissioni di CO2.
Ha un sistema di purificazione e ricircolo dell’acqua impiegata, che consente una riduzione dell’80% dell’utilizzo di acqua. È in costruzione sullo stesso sito l’impianto per lo smaltimento e riciclaggio delle celle esaurite, che ricaverà materie prime per produrne di nuove.
La Gigafactory ospiterebbe già un insediamento di un’azienda tedesca impegnata nella produzione di involucri metallici per le celle elementari. La produzione di celle dovrebbe ammontare a 35 GWh all’anno nel 2018 (e quella di pacchi batterie a 50 GWh/anno), con un triplicamento di questi valori per il 2020, che teoricamente creerebbe il potenziale di produrre 1,5 milioni di auto all’anno con 100 kWh di batteria, se tutta la produzione venisse indirizzata all’automotive e non anche al power storage residenziale (prodotti Powerwall e Powerpack).
Per avere un’idea delle dimensioni, guardate questa illustrazione qui sotto che mette a paragone la Gigafactory con i principali grattacieli nel mondo. (immagine elaborata da jonjiv)
Nel video qui sotto uno degli ultimi disponibili in rete, si può notare l’avanzamento dei lavori di costruzione della Gigafactory.
https://www.youtube.com/watch?v=4F9ON-8rSnM&t=17s
Non solo batterie ma anche motori elettrici nella GigaFactory
Pare sia previsto che la Gigafactory non produca solamente le batterie, ma anche motori elettrici. Grazie ai posti di lavoro che ha già creato (850 a fine 2016 per la sola Tesla, senza contare i dipendenti del partner Panasonic operativi anch’essi nello stesso impianto) e che creerà in futuro (previsti almeno altri 1.000 nel primo semestre 2017), la fabbrica avrebbe già creato ripercussioni perfino sul mercato immobiliare della zona, con un aumento di oltre il 40% del prezzo delle abitazioni.
Si pensa già a una seconda GigaFactory, in Europa
Ma la fabbrica inaugurata in Nevada è solo l’inizio, infatti è già ufficialmente denominata Gigafactory 1: una Gigafactory 2 dovrebbe infatti sorgere in Europa, in una località da definire entro il 2017.
Rappresentanti di vari Governi europei sperano di attrarre l’investimento nel proprio territorio; non a caso si sa che il ministro francese dell’economia ha visitato la Gigafactory 1 recentemente. Si stima che l’investimento per la Gigafactory 2 potrebbe aggirarsi sui 5 miliardi di dollari e creare fino a 10mila posti di lavoro diretti.
Forse un giro in Nevada anche per qualche nostro “attuale politico a termine”, potrebbe portare più di qualche beneficio per il nostro Paese…
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