Come nel caso della Apple Car, anche sulla piccola di Tesla, con qualche elemento più concreto, i rumors si susseguono sulla rete. Stando a notizie trapelate a inizio gennaio dai media cinesi e rilanciate dai siti specializzati Tesmanian ed Electrek, il progetto della Tesla Model 2, che sarebbe stato affidato al “ramo” cinese di Tesla, sarebbe già a uno stadio molto avanzato, tanto che la vettura sarebbe presto pronta per entrare in produzione alla Gigafactory Shanghai con l’obiettivo di iniziare le vendite nel 2022.
In realtà non rappresenta una novità il fatto che Tesla fosse intenzionata ad aprire in Cina non soltanto un impianto produttivo (per quanto enorme e inaugurato a tempo di record, tanto che sta già sfornando vetture dopo essere stato creato dal nulla in circa un anno, e le sue vetture stanno venendo ora esportate anche verso l’Europa), ma un vero e proprio centro di ricerca e sviluppo, al quale affidare il progetto di nuovi modelli. Queste intenzioni erano infatti state dichiarate dallo stesso Musk quando, a gennaio 2020, aveva preso parte in Cina alla cerimonia di consegna agli acquirenti dei primi esemplari di Model 3 prodotte alla Gigafactory Shanghai.
Le parole di Elon Musk sulla compatta di casa Tesla
In particolare Musk aveva già allora affermato che Tesla avrebbe in futuro progettato in Cina un modello da lanciare sul mercato globale. In occasione del Battery day tenutosi a settembre 2020, Musk aveva poi reiterato il concetto, affermando che Tesla avrebbe prodotto entro 3 anni un modello elettrico da 25mila dollari con capacità di guida autonoma completa.
Ora alcuni media cinesi riferiscono di documenti presentati dall’azienda alle autorità cinesi dai quali emergono altri elementi che danno ulteriore credibilità a questi piani, mostrando anche che avrebbero subito una robusta accelerazione dato che si parla di vendite già nel 2022.
Cosa ci possiamo aspettare dalla Tesla Model 2
Del nuovo modello le dichiarazioni e i rumor finora raccolti dicono che:
- Potrebbe basarsi sullo stesso telaio della Model 3 per sfruttare economie di scala
- il progetto è stato approvato a settembre 2020
- i test interni dovrebbero svolgersi a marzo 2021
- produzione e consegne dovrebbero partire nel 2022
- La produzione avverrà alla GF Shanghai
- Il prezzo dovrebbe andarsi a collocare nella fascia fra 25 e 30mila dollari
- L’autonomia dovrebbe superare le 200 miglia (circa 320 km)
- Potrebbe usare batterie con una formulazione chimica differente, con impiego di ferro per abbassare il costo per kWh, accettando un calo di densità energetica, rispetto a formulazioni mainstream facenti uso di cobalto e nickel, come lasciato chiaramente intendere da Musk al battery day lo scorso settembre.
Dal nostro punto di vista, inoltre, non ci sarebbe da stupirsi se la Model 2 facesse un uso molto spinto, come la Model Y prossimamente prodotta a Berlino, di intere parti del veicolo prodotte come pezzo unico mediante pressofusione (con il processo di Giga Casting basato sull’uso di gigantesche presse Made in Italy), e nemmeno se anche sulla Model 2 venissero usate le nuove celle 4680.
Per quanto riguarda la previsione sul prezzo, considerando che viene ipotizzata un’autonomia di 320 km, e che la vettura verosimilmente avrebbe consumi non superiori a quelli della Model 3, più grande e pesante, possiamo supporre che sulla Model 2 potrebbe bastare una batteria da 40 kWh. Considerato che le proiezioni e le aspettative dicono che Tesla nel 2021 dovrebbe arrivare, dagli attuali 115 $/kWh, a un livello di costo di 100-90 $/kWh per battery pack completi, sulla Model 2 il costo della batteria (notoriamente il singolo componente di gran lunga più costoso su un’auto elettrica) potrebbe essere inferiore ai 4mila dollari (magari grazie anche all’utilizzo di catodi con maggior contenuto di ferro rispetto a cobalto e nickel, come sopra illustrato). Questo lascerebbe ampio margine di manovra per riuscire effettivamente ad offrire il nuovo modello a un prezzo di 25mila dollari, mantenendo dotazioni e allestimenti (FSD compreso) da modello premium.
Staremo a vedere se tra le previsioni del 2021 nel mondo della mobilità elettrica dovremo aggiungere anche questa.