In attesa di Francoforte, cosa sappiamo sulla Volkswagen ID.3

In attesa dei dettagli ufficiali sulla ID.3, scopriamo qualche dettaglio in più sull'elettrica della svolta in casa Volkswagen

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Volkswagen ID3

Secondo quanto dichiarato da una portavoce Volkswagen rispondendo a una domanda del sito tedesco Automobilwoche, alla data del 18 agosto erano stati raccolti oltre 27mila preordini per la nuova ID.3, il primo modello della nuova gamma Volkswagen totalmente elettrica che esordirà ufficialmente senza veli fra qualche giorno al Salone di Francoforte (dal 12 al 22 settembre).

Volkswagen ID.3, la prima nata elettrica

Realizzata sulla piattaforma MEB (Modularer Elektrifizierungs Baukasten ) specifica per auto esclusivamente elettriche, la vettura riveste un’importanza strategica per il gruppo, impegnato in una cruciale transizione d’immagine (al punto che entro qualche giorno cambierà perfino il logo aziendale) dai tempi bui del Dieselgate verso un futuro a zero emissioni. Addirittura il costruttore ha annunciato che la stessa produzione di vettura e batterie avverrà utilizzando energia da fonti rinnovabili.

Andrà a sostituire la e-Golf, che nella nuova versione non avrà più la versione solo elettrica ma si fermerà alla ibrida plug-in (Gte) oltre ad avere le solite motorizzazioni termiche.

Qualcuno ha ipotizzato che il 3 nel nome suggerisca una sequenza iniziata con i due precedenti modelli fondamentali nella storia del marchio, il Maggiolino e la Golf, anche se è più probabile che si riferisca al segmento di mercato C (è prossima la nascita di una vera e propria gamma in cui in questo senso potrebbero esserci una ID.2 compatta e una citycar ID.1, oltre al furgoncino ID.Buzz già visto come concept e ufficialmente annunciato per il 2022)

La strategia produttiva di Volkswagen concentrata in Germania

Il fatto che la ID.3 rivesta importanza centrale nella strategia VW si vede anche dalla scelta degli stabilimenti che saranno impegnati nella produzione dell’auto e della sua componentistica: sono tutti tedeschi, non in Paesi “low cost”:

  • Wolfsburg: concezione gamma
  • Zwickau: piattaforma MEB
  • Braunschweig: batterie
  • Salzgitter: componenti motore elettrico (statori e rotori)

Serie limitata per il lancio, deposito di 1.000 euro

Al lancio la ID.3 sarà proposta in una serie speciale limitata a 30mila esemplari, la ID.3 1st, con batteria di livello medio ed equipaggiamento medio-alto, a un prezzo sotto i 40mila euro e con ricariche gratuite per un anno fino a un massimo di 2000 kWh da una rete di colonnine convenzionate (fra cui la rete Ionity), localizzabili con apposita app.

La raccolta delle prenotazioni (con deposito rimborsabile di 1000 euro) era iniziata l’8 maggio scorso da un sito dedicato raggiungendo rapidissimamente le 10mila già dopo sole 24 ore, per poi fisiologicamente rallentare; quota 20mila era stata raggiunta a inizio giugno; sembra comunque a portata di mano l’obiettivo d’immagine di piazzare tutti i 30mila esemplari prima che il Salone di Francoforte apra le porte ai visitatori (il 12 settembre prossimo).

Intanto la produzione dovrebbe essere già iniziata nello stabilimento di Zwickau, mentre le consegne dovrebbero cominciare nel primo semestre (secondo alcune fonti, trimestre) 2020. Si susseguono intanto i test stradali con camuffatura “zebrata”, e qualche volta apparentemente con una compagna di viaggio coreana..

L’autonomia della Volkswagen ID.3

Successivamente al lancio la gamma normale (con un target di produzione di almeno 100mila unità all’anno) si articolerà su tre livelli di batteria:

  • 48 kWh lordi di cui 45 utilizzabili, autonomia WLTP 330 km;
  • 62 kWh lordi di cui 58 utilizzabili, autonomia WLTP 420 km;
  • 82 kWh lordi di cui 77 utilizzabili, autonomia WLTP 550 km

Circa la durata della batteria VW garantisce che dopo 8 anni o 160mila km la capacità utilizzabile residua sarà ancora almeno il 70% di quella iniziale.

La vettura dovrebbe supportare la ricarica veloce in corrente continua fino a 125 kW (che darà la possibilità di ricaricare l’80% della batteria base in 30 minuti, e di aggiungere circa 260 km di autonomia negli stessi 30 minuti) e in corrente alternata fino a 11 kW (probabilmente trifase). Stime Volkswagen parlano di un 50% delle ricariche effettuate a casa, 20% al lavoro, 25% in spazi pubblici come i parcheggi dei centri commerciali e 5% in stazioni di ricarica autostradali.

Il motore dovrebbe avere una potenza di 150 kW (204 CV), in linea con quello della Hyundai Kona EV con battery pack da 64 kWh; la velocità massima dovrebbe essere di 180 km/h. Sarà interessante confrontare la ID3 ufficiale definitiva con la Kona EV 64 kWh, specie considerando che a giudicare da alcune immagini comparse in rete, la vettura avrebbe “accompagnato” alcuni collaudatori impegnati nei test stradali della ID3. Le differenze non mancano – ad esempio la Kona è a motore e trazione anteriore mentre la ID3 / MEB è a motore e trazione posteriori, inoltre la Kona ricarica al massimo a 80 kW contro i 125 della ID3 – ma per molti aspetti, come livello di prezzo, potenza del motore, taglio della batteria, dimensioni e così via, in realtà le due vetture potrebbero rivelarsi concorrenti abbastanza dirette. Ancora più simile alla ID3 come architettura del powertrain (trazione posteriore) e fascia di prezzo è la BMW i3.

A regime, il prezzo della versione con batteria e allestimento base della gamma normale dovrebbe essere sotto i 30mila euro.

Gli allestimenti della versione speciale di lancio 1st dovrebbero essere 3, a quanto pare così articolati:

  • 1st con controlli vocali, ruote da 18 pollici e sistema di navigazione di serie
  • 1st Plus con in più luci a matrice di LED adattativi e colorazione bicolore per interni ed esterni
  • 1st Max con in più un innovativo head-up display a realtà aumentata sul parabrezza e tetto trasparente panoramico.

Uno sguardo fugace all’interno della Volkswagen ID.3

Grazie alla prontezza di riflessi di qualcuno che ha catturato alcuni fotogrammi di un video promozionale accidentalmente pubblicato online e poi rimosso, sono trapelate alcune foto della plancia della ID.3, da cui si nota che, un po’ in contrasto con la tendenza attuale e con gli “estremismi ergonomici” di Tesla Model 3, non tutto è stato “smaterializzato” o “virtualizzato”. Alcuni pulsanti e controlli “fisici” sono rimasti. La leva del cambio (un componente oggi inesistente su quasi tutte le elettriche) è stata sostituita da un manopolone, collocato all’estremità destra del cruscotto principale, per la selezione di marcia avanti o retromarcia e freno di stazionamento, con una soluzione simile a quella proposta da tempo sulla BMW i3.

A parte la questione del manopolone del cambio, la sagoma e la distribuzione degli schermi appaiono curiosamente simili anche a quelli della nuova Peugeot 208/2008. I principali fornitori di componentistica sono comuni a diversi costruttori; anche il virtual cockpit digitale da 12.3″ esordito anni fa su alcune Audi si è rapidamente diffuso ad altri modelli, anche Peugeot.

Procede l’elettrificazione del gruppo Vw, pronta la corrispettiva in Seat

Oltre alle foto trapelate della ID3 ci sono quelle della futura Seat elBorn che dovrebbe essere una “quasi gemella” della ID.3 (un po’ come accaduto per le VW Up!, Seat Mii e Skoda Citygo). Per quei particolari della plancia di cui abbiamo la foto sia della ID.3 sia della elBorn, le due cugine appaiono praticamente identiche.


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