AGGIORNAMENTO 28/10 ore 17
In una sola giornata, i fondi dell’Ecobonus che stamattina erano in totale 22 milioni di euro, si sono azzerati. Con buona pace di quelli che pensano che le auto elettriche non siano appetibili sul mercato. In realtà dietro a questo veloce prosciugamento dei fondi ci sarebbe un meccanismo, che prevede la legge, della “prenotazione” in anticipo del bonus, che varia da 4mila a 6mila euro se c’è una contestuale rottamazione, quindi è molto probabile che i fondi siano stati prenotati da concessionarie in previsione di un utilizzo nei prossimi mesi. Per scoprirlo basta andare in un concessionario a chiederlo…

Come abbiamo visto, il Governo ha recentemente rifinanziato l’Ecobonus con 100 milioni complessivi, di cui 65 milioni dedicati alle auto con emissioni fra 0 e 60 g/km di CO2: in sostanza le elettriche e le plug-in. L’operatività effettiva del sistema di prenotazione dei contributi è scattata oggi, 27 ottobre; e a fine giornata, i fondi disponibili rimasti sono già scesi a meno di 23 milioni di euro. Probabilmente sono scattati acquisti programmati da tempo da flotte e anche dagli stessi concessionari (per le dinamiche di fine mese), ma senza dubbio ci sono stati anche molti privati.

Quante auto sono state comprate con i nuovi fondi Ecobonus
Se per ipotesi l’Ecobonus fosse stato sfruttato, in tutti i casi, per acquistare un’auto elettrica pura con contestuale rottamazione, l’incentivo unitario sarebbe stato di 6.000 euro. Se nella giornata odierna i fondi sono calati di 42 milioni di euro (da 65 a 23 milioni), vorrebbe dire che in un solo giorno sono state acquistate 7.000 auto elettriche.
Naturalmente è più realistico supporre che l’Ecobonus della fascia 0-60 sia stato usato non solo da acquirenti di auto elettriche ma da un mix di acquirenti di plug-in hybrid (incentivo 2.500 con rottamazione e 1.500 senza) e di elettriche pure. Il che significa che il numero di auto, elettriche o elettrificate, che sono state vendute “improvvisamente” è ancora più alto del 7.000 sopra citato.
Rendere strutturale l’incentivo per evitare l’incertezza
È auspicabile che gli incentivi per le auto elettriche siano resi strutturali (anche se ciò comportasse una riduzione degli importi) perché l’attuale regime, con importi elevati, ma fondi limitati e rifinanziati solo dopo esaurimento, imprime al mercato degli “stop and go” nocivi, in quanto induce i potenziali clienti a rimandare l’acquisto in attesa che tornino gli incentivi.
Così si alternano fasi in cui i piazzali si riempiono e fasi in cui gli stock in pronta consegna vengono rapidamente “bruciati” e le vetture andrebbero ordinate, ma il rapido esaurimento del bonus infatti non consente di attendere l’arrivo dell’auto costruita su misura dalla fabbrica.