Il mondo al quale facciamo riferimento, in particolare quello tecnologico del Gaaf – Google, Apple, Amazon e Facebook-, è ormai un mondo informaticamente ed organizzativamente in gran parte vecchio. Su queste grandi aziende si vedono bene i problemi di gestione ed organizzazione che tutti stiamo vivendo con la trasformazione del mondo sia per tecnologia, sia per società.
Per continuare a sviluppare prodotti e servizi senza fare fallimenti catastrofici, le aziende richiedono profondi cambiamenti nell’ottimizzazione operativa e nella transizione energetica. E’ questo un altro modo di chiamare la trasformazione digitale. Modificare completamente un paradigma come quello energetico in chiave di sostenibilità è un compito piuttosto gravoso. Infatti sono solo pochissimi quelli che ci stanno riuscendo.
Anche la riorganizzazione dei processi aziendali, che si basano su un’informatica obsoleta, è molto, molto complessa. La situazione è resa ancor più difficile dalla contemporaneità e dalla correlazione con cui queste due trasformazioni devono essere portate avanti.
Digitale ed energia vanno insieme

Di questi argomenti si occupa il report The Intersection of Digital Transformation and the Energy Transition sviluppato da Eaton, azienda specializzata nella gestione intelligente dell’energia.
Concentrarsi solo sul cambiamento incentrato sui processi o sulle persone senza considerare le principali transizioni che si verificano nell’energia e nell’energia è rischioso e poco producente. Inoltre lascia sul tavolo significativi risparmi e guadagni della trasformazione reale.
La transizione energetica, poi, è un requisito fondamentale di per sé, poiché contribuisce agli obiettivi aziendali e sociali di sostenibilità e al miglioramento della rendicontazione e degli investimenti Esg. In questi anni, gli obiettivi Environmental, Social and Governance sono molto importanti. La trasformazione digitale, resa possibile dall’intersezione basata sull’analisi della tecnologia operativa tradizionale (OT) e della moderna tecnologia dell’informazione (IT), è la chiave per l’eccellenza competitiva, finanziaria e operativa.
Il problema delle competenze
Purtroppo le cose non vanno molto bene. Eaton individua due punti chiave, l’adozione del digitale e le competenze.
Il digitale è molto meno adottato di quel che si dice. Solo il 50% degli intervistati si considera oggi nella fase di “esecuzione” della trasformazione digitale, rispetto al 47% in considerazione e al 3% senza alcuna strategia digitale.
Anche l’aggiornamento delle competenze è un obiettivo ben lontano dall’essere raggiunto. Solo il 22% delle aziende oggi descrive le proprie capacità digitali interne come “forti”. Anche in quel caso, bisognerebbe vedere quanto lo siano effettivamente, quanto queste risorse siano numerose e quali competenze energetiche abbiano al loro interno.
Senza competenze diffuse a tutti i livelli, i processi non cambiano e la trasformazione si arena subito.
L’importanza della misurazione
Eton ha preparato una infografica basata su 5 punti. I primi due sono di quadro: la trasformazione digitale è una priorità aziendale e la transizione energetica sta arrivando.
Più operativi i punti restanti.
Il terzo è operational optimization + energy transition = digital transformation. La trasformazione digitale richiede certo tecnologie in gran parte informatiche, ma queste non sono un valore di per sé, ma solo se usate per migliorare i processi aziendali e passare ad un uso consapevole dell’energia.

Il quinto punto spiega meglio questa visione implicita dell’informatica e delle telecomunicazioni, che chiama digital toolkit. E’ uno strumento diverso e più complesso di quello precedente, quando si pensava che automaticamente nuovi acquisti (in hardware, software o servizi) portassero in azienda cospicui miglioramenti.
Ma l’insegnamento principale del report è che non puoi migliorare ciò che non conosci, e per conoscere bisogna misurare. E’ per questo che IoT, dati ed intelligenza artificiale sono parte qualificante del digital toolkit che migliora processi e ambiente.