La Opel Mokka elettrica sold out e la miopia del management

I numeri previsti in produzione nello stabilimento Psa di Poissy non sapranno far fronte alla richiesta per il 2021

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opel mokka e produzione miopia

La nuova Opel Mokka-e, il Suv compatto elettrico che la casa tedesca ha presentato a inizio autunno, non potrà essere consegnato dal prossimo marzo a tutti gli aspiranti proprietari nel 2021. Il perché è presto detto: la richiesta ha superato i numeri previsti in produzione nello stabilimento del Gruppo Psa a Poissy, e le versioni di lancio sono sold-out. Da Opel fanno sapere che “la domanda in Germania ha superato chiaramente le nostre aspettative. Alcune varianti della Mokka-e sono già esaurite per l’anno modello in corso fino a settembre 2021”. Una buona notizia? Per noi per nulla.

Per chi segue questo settore ormai da un decennio non è una novità leggere stupori più o meno artefatti nelle dichiarazioni di manager, che dicono di essere sorpresi dalla richiesta che un modello elettrico ha avuto e che la produzione preventivata non può far fronte a una domanda non prevista. Anche Elon Musk ha dovuto far fronte al “production hell” del resto, avendo da progettare da zero una produzione su larga scala di un modello automobilistico molto richiesto dal mercato.

Ma da case automobilistiche tradizionali questa capacità produttiva l’hanno già in casa (il vero scoglio sarà far fronte allo strato software sempre più necessario, che in gran parte ignorano o fanno finta di non vedere), bisogna investire per far spazio nella produzione anche ai modelli elettrici.

Saper intercettare una domanda che cresce

Se qualche anno fa lo stupore poteva essere anche essere compreso, alle soglie del 2021 molto meno. Perché la richiesta di auto elettriche è una tendenza che si è consolidata o meglio ha accelerato in questo 2020, in cui in Europa il mondo automotive ancorato ai motori tradizionali ha dovuto fare i conti con una crisi di vendite attorno al 20% rispetto al 2019. Perfino in Italia, trainate dagli incentivi, i numeri di novembre confermano una crescita a 3 cifre rispetto al 2019.

Più coraggio e lungimiranza anche per le case che sono arrivate dopo, più lente e restie nel cambiare pelle, che se non sapranno, non diciamo anticipare, ma almeno seguire e far fronte alle richieste dei potenziali nuovi acquirenti disposti a puntare sull’elettrico, lasceranno grandi fette di mercato a chi avrà saputo programmare meglio questo cambiamento epocale che la rivoluzione silenziosa della mobilità sta finalmente portando alla luce.


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