Pike Research stima quasi 3 milioni di auto plug in sulle strade europee entro il 2020, e oltre 4 milioni di punti di ricarica. Ma le sfide da superare sono molte a partire dall’affermazione di uno standard condiviso per i connettori di ricarica
L’indagine di Pike Research mette in luce un potenziale molto alto per lo sviluppo delle auto elettriche e relative infrastrutture in Europa. Gli analisti stimano che entro il 2020 sulle strade europee circoleranno quasi 3 milioni di veicoli plug-in e full electric, veicoli che avranno bisogno di colonnine di ricarica efficienti e veloci per permettere di affrontare anche viaggi di media e lunga durata. Così si stima che saranno installati oltre 4 milioni di punti di ricarica, sia pubblici sia privati, nei vari Paesi europei.
I Paesi in cui il mercato avrà maggiore pentrazione saranno Germania, Francia, Inghilterra, Olanda e Italia, che rappresenteranno oltre il 60% di tutto il mercato europeo, composto da 19 nazioni. In particolare la sola Germania conterà per un 24%, anche grazie al fatto che ospita le più importanti case automobilistiche impegnate a sviluppare e a lanciare modelli di auto elettriche e plug-in. L’arrivo sul mercato della Renault Zoe e della Golf elettrica potrebbero rappresentare la vera chiave di svolta per trasformare il mercato di nicchia in uno più vasto e appetibile per molti consumatori, che vadano oltre ai semplici entusiasti delle auto green,.
Ma questo buon potenziale rischia di essere vanificato oltre che dalle marcate differenze territoriali, anche dalla mancata approvazione di uno standard comune per la ricarica che possa valere in ogni Paese dell’Ue.
Si prenda ad esempio il connettore delle colonnine di ricarica utilizzato in Germania rispetto a quello in uso in Italia e Francia. Nel paese teutonico da oltre due anni si usa il cosiddetto Type 2 connector, chiamato anche Mennekes connector, mentre in Italia e in Francia si utilizza il Type 3, ideato dalla EV Plug Alliance. Sarebbe auspicabile in tempi brevi un intervento legislativo per permettere di uniformare i connettori e rendere più efficiente anche la produzione, per evitare la solita guerra di standard tipica in una prima fase di una tecnologia, si pensi ad esempio a VHS e Betamax o Blu-ray disc e HD DVD, che ha portato poi al sopravvento della tecnologia con maggiore appoggio commerciale.
Si avrebbe così un mercato che dalle circa 47mila auto vendute nel corso del 2012, potrebbe passare a un potenziale di circa 900mila nel 2020, i ricavi passerebbero da quasi 72 milioni di euro nel 2012 a oltre 1 miliardo nel 2020. Una torta interessante, che potrebbe portare, se adeguatamente sfruttata, potrebbe significare crescita tanto agognata necessaria per uscire da questa crisi globale.
L’analisi di Pike Research: Electric Vehicle Charging Equipment in Europe