Ho aperto GreenStart nel 2010, 15 anni fa, assieme ad amici che mi hanno seguito in questa bella avventura che ci ha permesso di raccontare i primi passi della mobilità sostenibile, in particolare quella elettrica su due e quattro ruote, in Italia e nel mondo. A noi si è unito dal post Covid mio figlio Alessio, che con entusiasmo stava portando il nostro sito in una nuova dimensione, con video, contenuti visti dagli occhi dei suoi quasi 20 anni, riaccendendo la passione che ci ha mosso agli inizi.
Nell’aprile del 2024 Alessio è purtroppo morto in uno scontro in moto. Negli ultimi mesi ho spesso pensato se portare avanti questo sito e come trasformarlo anche per continuare a far vivere la testimonianza di quello che lui è stato, continuare a ricordarlo su queste pagine, anche ora che non è più fisicamente con noi.
In questi mesi mi sono spesso confrontato con genitori o familiari di vittime della strada, che sono più di 3.000 ogni anno nel nostro paese, a cui si aggiungono circa 17.000 feriti gravi dei più di 224mila feriti totali, numeri che non conoscevo di una vera e propria strage silenziosa (dati Istat/Aci 2023), anche perché non riportata -se non in casi eclatanti- sugli organi di informazione. Notizie che molto spesso rimangono confinate solo nella cronaca locale. Ho constatato poi quanto poco si faccia perché i numeri possano ridursi in maniera significativa, anche se esistono pregevoli iniziative che portano avanti progetti, nati spesso da genitori o familiari di vittime della strada, che quindi sanno che dolore possa causare la perdita di un figlio, di un genitore, di un parente e di un amico nelle vite di tutti noi. Le soluzioni da mettere in campo ci sarebbero, ma spesso ci si scontra con questioni burocratiche, mancate decisioni politiche, muri di gomma, costi da affrontare per metterle in pratica.
Ecco perché ho pensato che non può esistere mobilità sostenibile se non è sicura e da queste pagine riprenderemo a raccontare la transizione dal termico all’elettrico che sta procedendo, nonostante i numerosi tentativi soprattutto in Italia di affossarla, ma apriremo uno spazio per capire come ci si possa muovere in modo più sicuro, dalle tecnologie che aiutano nella guida, alle buone pratiche che le amministrazioni possono mettere in atto, alla consapevolezza di quanto la distrazione -quante volte vediamo il telefonino nelle mani di chi guida- e l’alta velocità, gli stati di alterazione, spesso possano avere gravi conseguenze per sé e portare alla morte di altre persone, più spesso di quanto non si immagini.
Su www.alexfrog.it ho voluto raccogliere quello che è stato Alessio per molte persone che lo hanno conosciuto e del progetto #unabbraccioperalessio con il quale stiamo aiutando l’associazione L’Abbraccio che sostiene famiglie con bambini e ragazzi autistici. Inoltre lavoreremo su progetti pensati per rendere sempre più persone consapevoli di quanto sia importante la sicurezza stradale.