Ecotassa depotenziata, ma ben viva nella legge di stabilità

Auto di lusso e Suv finanzieranno gli incentivi per ibrido ed elettrico, escludendo dalla tassa le utilitarie. L'Europa potrebbe approvare, i mercati forse, FCA è da vedere. Investimenti anche per le infrastrutture

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L’ecotassa “bonus-malus” è salva, ma verrà finanziata solo da auto molto inquinanti e molto costose, secondo le prime indiscrezioni sul vertice tra Conte, Salvini e Di Maio della notte tra il 17 e il 18 dicembre. Alla fine la legge di stabilità sarà molto simile a quella prevista inizialmente dal ministro Giovanni Tria e presumibilmente verrà accettata dalla Commissione Europea.

Il rapporto tra deficit e Pil resta al 2,04%, immaginando un Pil più ampio di quanto previsto dal Governo e con una somma totale alleggerita degli interessi aggiuntivi per l’aumento degli interessi. I numeri finali somiglieranno molto da vicino all’1,9% reale inizialmente calcolato da Tria. Il balletto tra forze di Governo ed Europa sulla manovra italiana era stato commentato in chiave satirica anche da Maurizio Crozza, con una esilarante imitazione del Ministro per l’economia.

Rispetto alla realtà aumentata del 2,4%, infatti, tutto è stato depotenziato sui numerini, in attesa di vedere come verranno implementate le varie misure. Oltre che per le altre misure inserite nel programma Gialloverde, c’è soddisfazione per il mantenimento dei bonus per le auto meno inquinanti. Vediamo cosa hanno detto a caldo alcuni organi d’informazione.

Ecotassa per auto di lusso e Suv. Bonus per ibride

Con estrema sintesi è questo il titolo de Il Fatto quotidiano. L’articolo rilancia i punti principali che troveremo nel testo definitivo: “Trovata l’intesa su quello che era uno dei principali nodi tra la Lega e il M5s: l’ecotassa sulle auto. Incentivare i mezzi più ecologici al Carroccio va bene ma a patto che non ci siano nuovi balzelli”.

“Alla fine l’accordo prevede il bonus malus, ma solo ma solo per i veicoli di lusso e i Suv. Previsti inoltre bonus fino a 6mila euro per le auto elettriche e ibride. Il balzello, spiegano, si applica sulle auto con emissioni di almeno 20 punti in più rispetto alla norma originaria. Saranno poi aumentate le colonne per la ricarica elettrica”.

In attesa di capirne meglio i dettagli, ci sarà un meccanismo sulle rottamazioni? E’ lecito chiederselo, visto che l’obiettivo deve anche essere quello di togliere dalle strade auto datate e molto inquinanti.

Conte ha minacciato le dimissioni?

Per ottenere questo risultato il primo ministro Conte avrebbe alzato la voce, secondo il Corriere. “Ai due vicepremier, che da settimane sono impegnati in una disputa su chi deve rinunciare maggiormente alle coperture per i provvedimenti della manovra di bilancio, il capo del governo ha detto chiaramente che senza un accordo, fra loro e di conseguenza con la Commissione europea, la sua fiducia veniva meno.
Se ha pronunciato la parola dimissioni o meno non è nemmeno importante, è valso il concetto, che entrambi i vicepremier hanno compreso ed elaborato”.

Repubblica e Ansa danno meno dettaglio, in attesa del provvedimento reale.

Panda salva, Stelvio e Levantino in dubbio

La fabbrica FCA di Cassino, nel Lazio.
La fabbrica FCA di Cassino, nel Lazio.

Panda salva, Stelvio forse, secondo Alessio Porcu. L’importanza di Fca, per la quale l’ecotassa avrebbe generato un ripensamento sui 5 miliardi da investire in Italia, è ben raccontata dalla testata indipendente. “La Panda prodotta a Pomigliano d’Arco è salva. Lo Stelvio prodotto a Cassino Plant non si sa”. Non è chiaro neanche che ne sarà del “futuro Levantino programmato nel 2019 nello stabilimento ciociaro”. Inoltre, ricorda la testata, “Stelvio e Giulia elettriche e ibride usciranno alle linee Fca cassinati solo a fine 2019”.


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