Antonio DaCosta ha vinto la sesta stagione della Formula E, la più travagliata della storia. Nessuna sorpresa, però, visto che il presunto sfidante partiva dalla 21ma posizione.
Nonostante la vittoria in Gara8, infatti, Maximilian Guenther aveva solo un soffio di probabilità di recuperare i 68 punti che lo separavano da DaCosta. Ancora meno erano quelli della BMW/Andretti di scavalcare la Techeetah, che si conferma leader e con il pilota vincente (l’anno scorso JEV, che bissò).
Ma dopo appena 37 secondi Guenther si sfrange contro il pilota avanti a lui e il fato si compie.
Infatti Gara9 ha confermato le aspettative suscitate dai successi del pilota portoghese, che rende inutili i prossimi due eventi. Vedremo se si deciderà di cancellarli o se si converrà di disputarli magari con qualche cambio di pilota o regolamentare. Non resta che controllare periodicamente il sito della Fia Formula E.
Techeetah bissa, BMW/Andretti sale
DaCosta piazza un exploit nel dopo-Covid e permette a Techeetah di mantenere la leadership nel mondiale costruttori, dopo essere stata trainata da JEV nella quinta stagione. Al momento in cui scriviamo non è ancora matematica la vittoria Techeetah, ma le probabilità sono veramente minime.
Buono il risultato di BMW/Andretti, che ha recuperato qualche posizione, mentre pessimo il piazzamento finale del nostro adorato Felipe Massa, che solo in finale di stagione sembra essersi adeguato alle sportellate della categoria.

Fosche nubi sul futuro
Nei piani della federazione, la stagione 2020-2021 avrebbe dovuto portare l’affiliazione della Formula E come campionato ufficiale, ma probabilmente qualcosa sarà rivisto. Le modifiche imposte dal Coronavirus erano già state pesantissime sul fronte finanziario, quindi operativo, con il taglio del budget del 50%. Anche questo finale anticipato si farà sentire sui programmi degli anni a venire. L’impatto complessivo è ancora da valutare.
C’è inoltre da chiedersi se i piani dei vari produttori di auto riusciranno a sfruttare il restart economico per accelerare verso l’elettrico, o se gli stock invenduti e la fortissima disoccupazione saranno la prima preoccupazione delle Istituzioni.