Stellantis e Mercedes-Benz hanno fatto un investimento strategico in Factorial Energy, a rafforzare l’impegno a medio termine nelle batterie solid-state. Attualmente, gli accordi di collaborazione di Factorial comprendono anche Hyundai e Kia. L’annuncio data il 30 novembre 2021.
Di batterie allo stato solido si parla oggi come di una alternativa potente, ma che sarà realmente disponibile in un nebuloso timeframe 2025-2030. Anche Nissan ha recentemente annunciato di entrare in sperimentazione nel 2024 per fornire prodotti al mercato nel 2028/29. La stampa internazionale ha indicato anche altri dati (a partire dai costi), che però andranno verificati al momento della produzione. Le batterie allo stato solido sono un futuro importante per molti settori, l’automotive in particolare: partiamo dall’annuncio di Factorial per fare il punto della situazione.
Sam Adham, Powertrain Research presso LMC, vede la transizione tra batterie tradizionali e stato solido per la fine del decennio. “Se e quando le celle a stato solido saranno realizzate, si richiederà un completo riallestimento e riprogettazione delle strutture, impeccabilmente asciutte, contaminanti filtrati un ordine di grandezza in più rispetto a oggi e la capacità di assemblare elettroliti ultrasottili“. Lo stato solido potrebbe entrare in produzione intorno al 2028, ma ci vorranno diversi anni perché la produzione passi oltre le applicazioni di nicchia. Ovviamente singole aziende potrebbero entrare in produzione anche prima: Stellantis, ad esempio, ha già annunciato tre fabbriche tradizionali, due in USA e una in Molise.
Più in generale, gli investimenti in gigafactories vanno considerati anche valutando che dei tre tipi di batterie attuali (cilindrico, prismatico e pouch), le solid state potranno essere prodotte solo nel formato pouch. La vita di uno stabilimento è molto più lunga di quella di una specifica chimica e si deve inserire in una filiera stabile.
La compatibilità con la filiera esistente spinge l’industria in avanti, come assicura di aver fatto anche la nuova alleata di Stellantis. “Con i nostri nuovi partner possiamo sviluppare batterie più sicure e con autonomia più lunga, compatibili con gli ambienti di produzione di batterie agli ioni di litio convenzionali”, ha affermato Siyu Huang, CEO di Factorial Energy.
Batterie allo stato solido al centro della ricerca
Svariate altre aziende automotive stanno da tempo lavorando sulle batterie allo stato solido. Si parla molto di QuantumScape, supportata da Volkswagen, e di Toyota, che potrebbe introdurle prima negli ibridi. Altri accordi noti sono quelli di Ford e BMW con Solid Power e di Hyundai con SES, che avrebbe nel mirino lo stato solido, anche se non per forza immediatamente.
Lo stato solido cattura anche altri mercati, ad esempio con Sakti3 (oggi Dyson, della quale si parlò molto per il suo progetto di super electric car) e con Johnson Energy.
Dell’accordo che titola questo articolo hanno parlato anche alti rappresentanti dei nuovi partner, con ruoli societari diversi. “Stiamo investendo in Factorial un importo elevato, a high double-digit million dollar amount”, ha affermato Markus Schäfer, membro del consiglio di amministrazione di Daimler. Numeri grossi, ma sufficientemente nebulosi.
“Iniziative come queste consentiranno un time-to-market più rapido e una transizione più conveniente verso la tecnologia a stato solido“, ha affermato Carlos Tavares, CEO di Stellantis. Ma di cifre è più difficile parlare.
Tempo addietro, Stellantis aveva chiuso accordi generici anche con Foxconn. La costruttrice degli iPhone avanza negli accordi sulle auto elettriche (es. in Arabia con BMW) ma non sembra parlare più del progetto di batteria allo stato solido.
Non è sempre tutto messo in pubblico. Ad esempio non si sa più nulla dello spinoff TeraWatt, del quale Greenstart si occupò a suo tempo.

Criteri di scalabilità della produzione
Tornando all’annuncio, la tecnologia di Factorial offre un elevato livello di sicurezza operativa ed estende l’autonomia di guida dal 20 al 50%, affrontando due fattori chiave per un’ampia adozione da parte dei consumatori. La sua compatibilità immediata con l’esistente infrastruttura di produzione di batterie agli ioni di litio riduce i costi e la complessità del passaggio a una tecnologia di batteria diversa per le case automobilistiche.
I progressi di Factorial si basano su FEST (Factorial Electrolyte System Technology), un materiale elettrolitico solido proprietario che consente prestazioni delle celle sicure e affidabili con elettrodi ad alta tensione e ad alta capacità a temperatura ambiente. All’inizio di quest’anno, Factorial è diventato il primo a raggiungere il punto di riferimento di 40 Ah con una cella a stato solido che funziona a temperatura ambiente, dimostrando la scalabilità dell’elettrolita.
Mediaticamente l’azienda ha avuto un eccellente 2021. Tra l’altro, Factorial è stata citata tra le “10 chemical industry Startups to Watch” da Chemical & Engineering News, il settimanale della American Chemical Society (ACS). Nel mondo dei trasporti tra le dieci c’è anche C-Zero, che produce idrogeno annullando la carbon footprint.
Non che i premi siano rilevanti, ma resta forte l’importanza della segnalazione dell’American Chemical. A quando la prossima tappa?