In un Salone di Ginevra in miniatura, ecco l’arrivo dell’onda cinese

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Un Salone dell’Auto di Ginevra così in miniatura non lo avevamo mai visto. Tutti gli espositori che hanno deciso di partecipare con la presenza, appena 39, sono stati ospitati in un unico padiglione e in particolare nessuno dei grandi produttori europei (ma nemmeno asiatici giapponesi e coreani)…

In evidenza il baluardo europeo rappresentato da Renault: proprio a Ginevra, il Gruppo ha svelato in anteprima mondiale la R5, il ritorno nel segmento B dopo il successo e la successiva scomparsa della Renault Zoe, che aveva saputo affermarsi tra le city car abbordabili.

Ed è proprio sull’economicità delle auto e della loro produzione che si giocherà buona parte del futuro per l’automotive in Europa, con l’arrivo dei costruttori cinesi dal potenziale molto alto, soprattutto se pensiamo alla transizione verso la mobilità elettrica. Due i nomi di rilievo presenti a Ginevra: Byd, ormai il primo a livello mondiale per numeri se si considera il combinato di auto elettriche e plug-in, e poi Mg, il brand centenario inglese in realtà è dal 2007 di proprietà di uno dei più grandi produttori cinesi, Saic Motor.

Come può dunque l’industria automotive europea contrastare questa minaccia che si fa sempre più vicina e concreta? Saper innovare per evitare di essere messi fuori mercato o in alternativa trovare delle alleanze? Torniamo in casa Renault e riportiamo le parole dell’amministratore delegato Luca De Meo, presidente anche di Acea (Associazione Costruttori Automobili Europei), pronunciate anche alle imminenti elezioni europee e ai venti conservatori che spirano su di esse. “Non fate i luddisti. Le case automobilistiche hanno investito moltissimo, pericoloso rimettere tutto in discussione -ha detto De Meo-; l’auto a batteria resterà la tecnologia dominante”.

Guardando all’Italia, le indiscrezioni sui passi avanti fatti dal nostro Governo con i cinesi di Byd, per portare di nuovo il nostro Paese ad avere un peso anche nella produzione di automobili dopo la progressiva dismissione del Gruppo Stellantis, vanno in questa direzione. “Se non puoi batterli, unisciti a loro!”. Di sicuro questo decennio che stiamo vivendo sta rappresentando la svolta epocale nell’ultracentenario mondo automotive come lo conoscevamo fino ad ora, e noi siamo qui per raccontarlo già dagli anni 10 del 2000: #staytuned!

E qui invece le impressioni da Gianfranco Pizzuto, ceo di Automobili Estrema, che abbiamo trovato a Ginevra, che concorda con il nostro punto di vista.


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