Nissan ha ceduto ai cinesi di Envision Aesc, la divisione che si occupa di ricerca e sviluppo delle batterie per le automobili creata in joint venture con Nec nel 2008. Cinesi pigliatutto nel business delle batterie per autotrazione e case costruttrici tradizionali (Tesla esclusa quindi) che non sembrano considerare cruciale l’integrazione verticale nel campo dei veicoli elettrici.
Sviluppo in casa o meno delle batterie, la scelta di Nissan
Sembra proprio questa la doppia riconferma che viene dal caso Nissan. Il costruttore giapponese (che produce l’auto elettrica finora più venduta al mondo, la Leaf, e di cui non va dimenticata l’appartenenza all’Alleanza di Renault, a sua volta il principale costruttore europeo di auto elettriche) ha preso la decisione di cedere al gruppo cinese Envision la propria divisione che si occupa di batterie per autotrazione (comprendente Ricerca e Sviluppo e due impianti produttivi: uno in Tennessee, in Usa e uno nel Regno Unito).
Evidentemente Nissan riteneva complessivamente più vantaggioso, rispetto a cercare di fare tutto da sè in casa, avere le mani libere e cercare sul mercato le migliori occasioni per le batterie al Litio.
Va detto che la stessa Renault, le cui decisioni vengono sicuramente prese ben sapendo quello che fa la Nissan, acquista le batterie da LG Chem: e non si capirebbe il perché di questa scelta, se ci fosse stata cieca fiducia nella capacità della divisione batterie di Nissan di realizzare batterie competitive per costo e prestazioni con i prodotti reperibili sul mercato.
Il precedente piano di vendita fallito
Del resto, già nell’agosto 2017 Nissan aveva annunciato di voler cedere Automotive Energy Supply Corp (Aesc, questo il nome della divisione oggetto della cessione), a quel tempo a GSR Capital, un fondo di investimento cinese (tanto per cambiare), ma poi decise di soprassedere ritenendo che l’acquirente non disponesse di fondi sufficienti per l’affare; vi era anche un intreccio con NEC, che possiede il 42 per cento di GSR Capital e la cui controllata NEC Energy Devices possedeva il 7 per cento di Aesc. Lo schema finale prevede che NEC Energy Devices ceda anch’essa la sua quota in Aesc a Envision.
Successivamente è previsto che Nissan acquisti una quota di minoranza del 25% nella società che Envision costituirà per farvi confluire gli asset di AESC. L’affare dovrebbe perfezionarsi nel marzo 2019.
Le mosse dei gruppi tedeschi ma la Gigafactory ce l’ha solo Tesla
Anche i gruppi tedeschi (VW, Daimler e BMW) hanno lanciato delle iniziative per assicurarsi un ragionevole controllo sulla fornitura di batterie, ma nessuno sembra puntare sul modello adottato da Tesla, che prevede una aggressiva e decisa integrazione verticale, con la costruzione di Gigafactory in giro per il mondo e perfino con la capacità di gestire una filiera per il riciclaggio delle batterie esauste.
[…] cauti e alcuni di loro, anzichè impegnarsi direttamente nello sviluppo e produzione di batterie, preferiscono al contrario disimpegnarsi, è il caso di Nissan, stare a guardare e comprare le batterie sul mercato via via che nuove proposte fanno la loro […]