4USmobile, il car sharing che elettrizza la Puglia con le Zoe

La metropoli diffusa del sud Salento è un'area ideale per sperimentare vecchi e nuovi flussi di utenza e finanziamento per l'e-carsharing: al via 4USmobile

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Un nuovo servizio di carsharing elettrico, 4USmobile, è attivo in Puglia e sfida il grande pubblico mettendo in strada una piccola flotta di 10 Renault Zoe.

È pronto a verificare la ricettività d’un mercato promettente e a sperimentare vecchie e nuove formule di un servizio ormai insostituibile anche se non ancora garanzia di business. Il lancio ufficiale è avvenuto giovedì 28 giugno nella bellissima città di Lecce.

Obiettivo 300 auto, si parte con 10 Renault Zoe

4USmobile: la flotta all'aeroporto di Brindisi
4USmobile: la flotta all’aeroporto di Brindisi

Il servizio 4USmobile parte con grande circospezione, con le 10 auto già disponibili a Tricase per poi aprirsi a S. Maria di Leuca e quindi Lecce. L’avvio è in sordina, ma sembra una scelta necessaria per tarare il servizio sui tantissimi microflussi possibili. Nuovi veicoli verranno aggiunti a brevissimo termine, per raggiungere entro fine anno una flotta che potrà arrivare fino a 50 veicoli, in linea con altri e-carsharing italiani.

“Il nostro business plan prevede 300 auto in circolazione –dichiara Mauro Pantaleo, presidente di 4USmobile-, una flotta che speriamo di raggiungere prima possibile”.
L’investimento attuale prevede capitale privato con il supporto di Banca Popolare di Bari e Cofidi Puglia, ma si ritiene probabile un intervento di capitale pubblico una volta che il servizio avrà mostrato la sua importanza arrivando primo in un’area con queste caratteristiche.

4USmobile: conferenza stampa
4USmobile: conferenza stampa

Le tariffe del carsharing elettrico 4us mobile

Le Renault Zoe possono essere prenotate con un costo al minuto di 0,29 euro, oppure per l’intera giornata a 50 euro (per far questo basta non chiudere il noleggio quando si posteggia).

Tutto viene gestito da un’app con la quale si può prenotare e aprire l’auto grazie al QR code che è presente sul parabrezza, oppure inserendo il numero della targa. Le auto sono geolocalizzate e presenti nella mappa interna all’app.

Renault Zoe, autonomia e prestazioni

“La Renault Zoe va da 0 a 100 km/h in 4 secondi, quasi come una Ferrari”, ha detto Francesco Fontana Giusti, direttore comunicazione & immagine Renault Italia, trovando un modo semplice per spiegare che l’elettrico non è solo un altro modo di vedere la mobilità.
L’azienda francese si muove benissimo nel car sharing europeo

“L’elettrico è maturo: la Zoe ha autonomia di 300km e l’80% della batteria si ricarica in 100 minuti”, un altro record di velocità; “la gamma Renault non comprende solo auto ma anche le versioni elettriche del furgone Master e della furgonetta Kangoo, per rispondere a tutte le esigenze del mercato commerciale”. Renault, che non ha bus elettrici, “parla bene con le istituzioni e con le grandi aziende, mentre al privato mancano incentivi e colonnine di ricarica”.

L’autostop era già sharing economy

Certamente il momento che viviamo è propizio per lanciare un servizio di utilità sociale in un’area storicamente ricettiva e a breve raggiunta da grandi quantità di turisti. La metropoli diffusa del basso Salento, che conta 97 comuni e 100 frazioni, si presta al car sharing per motivi storici ed economici. Il sistema stradale comprende arterie principali e una fitta rete interna con un elevato numero di microflussi quotidiani per studio e lavoro.

Qui la popolazione è abituata a condividere i trasporti privati e la rete ferro/gomma ha le sue necessità di integrazione e ridondanza. “Io sono nato e cresciuto qui”, ha raccontato il presidente, “e per andare a scuola facevamo l’autostop, un vero antesignano della sharing economy”.

Ovviamente la stagionalità turistica gioca un ruolo rilevante, anche se Federalberghi propone il superamento di questa immagine proponendo -almeno nel Salento- un periodo attivo a 8 se non 12 mesi. “Siamo pronti a mettere a disposizione degli alberghi un numero rilevante di auto dedicate, con sistemi di tariffazione da discutere insieme”, ha risposto Pantaleo ad una specifica domanda.

Il momento è opportuno

Chi arriva primo in servizi innovativi potrà proporsi come interlocutore privilegiato se il “governo del cambiamento” dovesse farsi sentire anche in quest’area economica e geografica. La Regione Puglia ha sempre mostrato una certa attività anche nell’uso dei fondi europei.

Anche il clima politico è favorevole, con il governo Lega/Cinquestelle propenso a spingere anche sull’elettrico e il presidente Emiliano aperto ai Cinquestelle da tempi non sospetti.
Il passaggio non è banale, in quanto “il car sharing oggi non è finanziabile dal settore pubblico”, spiega Pantaleo, “in quanto le norme italiane non consentono finanziamenti relativi ad auto senza conducente”, com’è il car sharing.

La gestione di Targa Telematics

La gestione telematica della flotta è affidata a Targa Telematics, azienda leader nell’insurance e nel fleet management e già attiva nel car sharing. Oltre al black box, l’azienda sviluppa anche i servizi di registrazione tramite app, facendo tesoro delle migliori esperienze nazionali ed internazionali. In particolare è allo studio una registrazione semplificata per i turisti che arriveranno in aeroporto.

La gestione del rischio

“Conosciamo i numeri degli altri operatori italiani e ci fanno paura”, ha detto Pantaleo in conferenza. Le informazioni generali raccolte dal fallimento di Airlib’ a Parigi confermano le criticità dei servizi di noleggio. Comunque “preferiamo restare ottimisti e non avere una vera exit strategy, ma atteggiamenti prudenziali per coprire le green zone programmate”, ha concluso nella nostra intervista.

Riprogettare viabilità e società

Con 4USmobile la mappatura del car sharing elettrico italiano si arricchisce quindi di un nuovo laboratorio, che sperimenterà vecchie e nuove forme d’integrazione con il territorio.

L’obiettivo è il superamento dell’approccio anni ‘50 di un’auto per ogni famiglia prima, individuo poi, con almeno due auto per famiglia. Serve oggi un modello di viabilità sostenibile che riprogetti anche l’economia familiare e nazionale. La speranza è che i benefici ci siano e si vedano presto.


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