Il mercato dell’auto chiude il 2022 con un incremento del mese di dicembre rispetto al medesimo mese del 2021, ma questo non basta ad archiviare l’anno appena passato come uno dei più critici per l’intero comparto automotive. Che evidentemente è in una fase di grande transizione e incertezza, legata sia alle sempre più elevate spese di acquisto e gestione dell’automobile, sia alle nuove tecnologie proposte al momento, ma non ancora del tutto mature e fruibili per tutti gli automobilisti. Mettiamoci poi un non ben identificata direzione sul fronte incentivi unita a dichiarazioni di politici e di comparti industriali che vorrebbero un’inversione a U rispetto al termine del 2035 per lo stop ai motori termici. Questo atteggiamento, invece di incentivare la transizione delle aziende, le relegherebbe ai margini di un settore che certo ora è un’eccellenza nella componentistica nei motori termici, con clienti in tutto il mondo, ma gli stessi sono impegnati però nella trasformazione del loro business. Ormai dovrebbe essere chiaro il rischio di continuare solo a produrre ciò che tra qualche anno quei mercati non vorranno più e non certo per colpa di una decisione europea o uno stop dall’Italia, ma perché è in atto una trasformazione mondiale della mobilità.
In questo quadro di estrema fluidità, i dati del 2022 mostrano una sostanziale tenuta delle diesel, che si attesta attorno al 20% del mercato, un lieve decremento delle plug-in, limitato in questo ultimo periodo anche dagli aumentati costi dell’energia elettrica, più marcato delle full hybrid mentre si nota un arretramento delle full-electric, su cui pesano anche i dubbi su ricarica e autonomia , da sottolineare il crollo totale per le auto a metano e la crescita del 10% per le Gpl. Vedremo come sarà il 2023, anche se è probabilmente prematuro pensare a ipotesi di trasformazione radicale del parco auto, almeno in Italia. In Europa la situazione sembra essere differente, ma a questo dedicheremo un pezzo a parte non appena avremo i dati dei principali paesi europei.
I dati di vendita delle auto elettriche in Italia nel 2022
A dicembre prima assoluta la Smart Fortwo, che supera sia la Tesla Model Y, sia soprattutto la diretta rivale Nuova 500. Queste tre, con in testa la 500 elettrica, seguita dalla fortwo e dalla Model Y sono sul podio del 2022. Buono il risultato di Renault Twingo, Dacia Spring e Peugeot 208, entrano in classifica a dicembre anche le tre sorelle Volkswagen ID.3, ID.4 e ID.5. Chiude la Mini. Escono dalle prime dieci di dicembre sia Peugeot 2008 sia Renault Zoe, che però appaiono nelle prime dieci posizioni della classifica annuale, a conferma del buon gradimento da parte della clientela.
I dati di vendita delle auto ibride plug-in in Italia nel 2022
L’anno si chiude in sostanziale pareggio rispetto al 2021, ma il mese di dicembre è in contrazione rispetto a dicembre 2021, il che non è di buon auspicio per questo segmento del mercato. Ai primi posti tra i modelli più venduti rimane la Jeep Renagade in testa, mentre al secondo posto Ford Kuga sorpassa Jeep Compass, ora disponibile anche in una più conveniente versione full-hybrid. Seguono Volvo XC40 e la “cugina” Lynk&Co 012, poi la coppia tedesca Serie 2 e GLA, e a chiudere Wrangler, Cayenne e la ex britannica MG EHS.
