Rete di ricarica: a che punto siamo in Italia rispetto all’Europa?

I dati al convegno eMob regalano un quadro confortante per il nostro Paese. Siamo arrivati tardi con gli incentivi, ma l'ecosistema può essere sufficiente per supportare la crescita attesa

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Un interessante convegno sull’infrastruttura di ricarica veicoli elettrici in aree private e parti comuni, a cura di Cei-Anaci-Aeit, tenutosi in occasione di eMob 2019, ha costituito anche un’utile occasione per fare il punto sulla situazione della rete italiana per la ricarica dei veicoli elettrici, che, a sorpresa, non sfigura in Europa.

Infatti, in rapporto allo sparutissimo parco circolante a batteria e plug-in (23.416 unità) e all’ancora scarsissima penetrazione sulle nuove immatricolazioni (0.5%), il numero di punti di ricarica pubblici in Italia (circa 8.000) è proporzionalmente di gran lunga superiore a quello, per esempio, della spesso citata Norvegia, che fa caso a parte dati i numeri assolutamente anomali con gli exploit a ripetizione di costose auto elettriche stabilmente in cima alla graduatoria di vendite.

In Norvegia il caso di studio

Grazie a incentivi e a politiche da sempre fortemente a favore delle elettriche, nel Paese scandinavo, infatti, circola già un numero di elettriche e ibride 10 volte superiore al nostro (e il territorio è molto esteso nel senso della latitudine, con bassa densità di popolazione) e con un trend in accelerazione, dato che addirittura metà delle nuove immatricolazioni è oggi rappresentato da vetture elettriche; eppure il numero di punti di ricarica pubblici è pari solo a una volta e mezza il nostro.

La situazione in Francia, Uk, Olanda e Germania

In Francia il mercato delle auto elettriche nuove ha un’incidenza quadrupla rispetto a quanto accade da noi, e il circolante Bev/Phev è 7 volte il nostro, ma il numero di colonnine pubbliche è solo triplo. Ancora più sbilanciata la situazione nel Regno Unito in cui a fronte di un circolante quasi 9 volte il nostro, e una quota nuove immatricolazioni sul totale 5 volte la nostra, le colonnine pubbliche sono solo 2 volte e mezza le nostre. Situazione abbastanza simile in Germania.

Migliore equilibrio in Olanda (Paese in cui la Model 3 è fresca di record assoluto nelle vendite generali, non solo nella categoria delle elettriche) in cui con un circolante BEV/PHEV simile a quello francese, e una incidenza immatricolazioni tripla rispetto a quella francese (e oltre 12 volte la nostra), ci sono comunque “solo” 5 volte più colonnine pubbliche che in Italia.

Il peso della ricarica domestica

Sempre per tornare al caso Norvegia, un’indagine Eibil Norway ha rilevato come l’83% dei proprietari di auto elettriche faccia la ricarica a casa; il 39% approfitta di colonnine installate presso il luogo di lavoro; il 15% ogni tanto usa colonnine pubbliche normali e il 12% le fast.

La ricarica a domicilio si conferma insomma come il modo più comune e apprezzato per trovare la propria vettura pronta per la prossima giornata di spostamenti.

La situazione in Italia

Com’è, a questo riguardo, la situazione in Italia? È stato calcolato (in base a dati catastali e altre fonti) che da noi esistono 17-18 milioni fra posti auto, box e autorimesse private. Una cifra che corrisponde al 60% del parco auto italiano previsto al 2030. Assumendo una normale ricarica a 3 kW, e a seconda dei consumi della vettura, in una notte si possono recuperare circa 200 km di autonomia.

In base a una elaborazione da fonte Audimob si può stimare che una simile capacità di reintegro quotidiana risulti sufficiente per il 92% degli utilizzatori, dato che questa è la percentuale di casi nella quale la percorrenza giornaliera è inferiore a 200 km.

Quanto costa ricaricare un’auto elettrica in Europa

Ma quanto costa la ricarica nei principali Paesi UE? Dipende dal tipo di ricarica (normale, AC rapida, DC fast) e dal luogo (privato o pubblico), comunque, a sorpresa, anche in questo caso l’Italia non si trova, ad oggi, in posizione di svantaggio. Il costo da noi è risultato sostanzialmente in linea con quello di Olanda, Germania e Polonia.


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